A Gela arriva dall’Est il tariffario della «palpatina»

Ai giardini pubblici gli anziani pagano le giovani e belle immigrate per la loro condiscendenza: cinque euro per toccare il seno, due per una carezza al sedere

da Gela

Gli anziani di Gela che frequentano i giardini pubblici lo hanno definito il «tuca-tuca della Villa Garibaldi». Giovani e belle rumene, polacche, albanesi, si offrono agli sguardi e alle carezze di arzilli vecchietti. Nulla di illecito. Un gioco erotico che sta coinvolgendo un numero sempre più elevato di anziani ai quali però starebbe falcidiando gli euro della pensione.
Le ragazze dell’Est europeo chiedono regali in cambio di quelle che chiamano «innocenti attenzioni verso dei simpatici nonnini, così soli e a volte dei turisti». Solo che non tutte si accontenterebbero di regalini.
«La maggior parte - dice Liborio, 78 anni, uno dei vecchietti - chiede soldi». E conferma quello che nella cittadina si vocifera da tempo: esisterebbe una sorta di tariffario. «Cinque euro e ci permettono di toccare il seno; un euro per un bacio sulla guancia; due euro perché si possa fare una carezza al sedere; tre euro per una mano sulle gambe».
La notizia è stata divulgata da un medico di famiglia che l’ha saputa da un suo anziano paziente, disperato perché non ce la faceva più ad arrivare a fine mese con la pensione. Quel gioco, infatti, lo aveva preso così intensamente da rivelarsi estremamente dispendioso. «Mi sono stati chiesti consigli sul da farsi - dice il medico - non c’è nulla di male a fare una carezza a una bella donna consenziente, anzi. Ma se le cose vanno oltre...».
I frequentatori del giardino «Garibaldi» sanno da tempo quel che accade tra le extracomunitarie e gli anziani. «Ma - dice qualcuno - meglio questo che i matrimoni combinati». Negli ultimi due anni a Gela, infatti, si è registrato un boom di unioni abbastanza atipiche tra pensionati gelesi di età avanzata e giovani donne dell’Est europeo. Vecchi vedovi che volevano uscire dalla solitudine, esaltati dalle lusinghiere attenzioni di belle donne e ragazze che cercavano dal canto loro la via più breve per poter rimanere in Italia. Molte, come prevedevano, sono rimaste ben presto vedove ereditando casa, terreni e pensione di reversibilità ma soprattutto la cittadinanza italiana. Altre, dopo un certo tempo, hanno divorziato ottenendo anche il cosiddetto «mantenimento» su sentenza del tribunale. E se ne sono tornate nel loro Paese dove i soldi arrivano puntualmente dall’Italia. «Ogni mese - dicono all’ufficio postale - molti anziani con una mano incassano la pensione con l’altra spediscono il vaglia all’ex moglie straniera».
Il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, dice: «In questa vicenda le vere vittime appaiono le ragazze extracomunitarie, giovani e belle che per necessità finiscono nelle mani dei vecchi.

Ma c’è da provare un sentimento di commiserazione anche per questi anziani che non si rassegnano. Speriamo almeno che queste esperienze servano a che possano ritrovare se stessi. Come il Manzoni ne La Pentecoste, chiedo a Dio che conceda la serenità a questi anziani».

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