Genitori avvisano il 113 e il rave party va in fumo

da Belluno

Decibel a mille, pasticche come se piovesse e figuri che si aggiravano attorno a ragazzini anche minorenni. Per una di loro, una sedicenne, doveva essere un vivace sabato sera, magari un po’ alternativo, in compagnia di nuovi amici, come le aveva garantito la compagna di scuola. E invece in un parcheggio di Santa Giustina (Belluno) vicino al campo sportivo, ha trovato un inferno. Va bene il divertimento, va bene la trasgressione, ma quando ha visto gente assai poco raccomandabile, Angela ha preferito alzare i tacchi e tornare a casa. E lì ha raccontato la sua angoscia ai genitori. «C’era di quella gente con i miei amici...». D’accordo, la figlia era arrivata a casa sana e salva, però centinaia di altri vagavano alla ricerca dello sballo garantito dalla festa di Santa Giustina, ribattezzata e pubblicizzata col tam tam telematico Illegal Tekno Kaos. Per questo i genitori hanno alzato il telefono e hanno avvertito la polizia: «Ai Fant stanno succedendo cose preoccupanti, ce l’ha detto nostra figlia, fate qualcosa». Da questa chiamata è partita l’operazione lotta al rave, coordinata dal questore Francesco Faggiano. In pochi minuti ha messo sulla strada quattro pattuglie delle Volanti e quattro della squadra mobile. Con l’aggiunta di diversi giovani agenti in borghese che si sono mimetizzati tra il popolo dei giovani nottambuli. In più, i carabinieri del radiomobile di Feltre avevano notato che dal treno proveniente da Padova erano scesi diversi ragazzotti bucherellati da piercing e vestiti da straccioni. Arrivavano dalle province di Padova, Vicenza e Treviso, ed erano tutti diretti al campo sportivo di Santa Giustina, dove il festone sarebbe entrato nel vivo poco dopo la mezzanotte.
A rovinargli la festa sono stati i poliziotti che hanno staccato i cavi delle casse, spento la musica e diffuso il panico tra i ragazzi già mezzi fatti. Chi aveva le tasche piene di pastiglie o di spinelli, ha provveduto a svuotarle di colpo, lasciando ampia traccia sul palcoscenico del rave party. Alla fine gli agenti hanno ritrovato un vero e proprio supermercato dello sballo: cocaina, marijuana, hashish, metadone, allucinogeni.

Nell’elenco dei ragazzi identificati c’è veramente di tutto, con giovani compresi tra i 15 e i 20 anni, provenienti da varie province del Veneto e con discreta rappresentanza albanese e romena. L’operazione si è chiusa senza denunce ma con un avvertimento chiaro da parte della questura bellunese: a queste latitudini i rave party non sono tollerati.

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