Il Genoa non riesce a battere il Gasp

C'eravamo tanto amati. Il Ferraris e Gasperini si ritrovano e si scoprono ancora innamorati pur se avversari. Alla fine finisce con un 1-1 che non lascia rimorsi, ma certamente molti rimpianti per due squadre che volevano dare una svolta al loro campionato. Lo stadio accoglie così con un sincero applauso mister Gasperini, che contraccambia con ampi gesti. La più tiepida è forse la Nord e in particolare il gruppetto di ultrà che preferisce firmare uno striscione d'amore all'altro grande ex, Pietro Lo Monaco, anche se la dedica è soprattutto l'ennesima stoccata al presidente Preziosi.
Ma il campo toglie subito spazio ai sentimentalismi. Perché al 13' il Palermo è già in vantaggio di testa con Giorgi, dopo una grave leggerezza di Kucka sul fondo. Clamorose, subito prima e subito dopo, le occasioni per il Genoa con un tiro di Jankovic dal limite e un tentato autogol di Munoz. Poi Ujkani bravo su Borriello e ancora Immobile che, solo davanti al portiere, mette alto al 28'. La partita è piacevole, il ritmo sempre alto, ma il Genoa non trova il gol. Neppure al 40' con il capocannoniere della passata serie B che spreca l'ennesima occasionissima davanti al portiere. De Canio rinuncia all'esperimento del doppio play e toglie Tozser per Jorquera già prima dell'intervallo.
Il cileno dà subito la scossa e nel secondo tempo, già al 7', mette in mezzo la palla che Borriello inzucca in rete anticipando tutta la difesa ed esulta con una linguaccia alla Del Piero. L'1-1 scuote il Ferraris e forse anche Gasperini che toglie le sue punte Miccoli e Ilicic. Anche De Canio però vede il centrocampo rossoblù un po' in difficoltà e al 24' inserisce il rientrante Vargas per Immobile che non fa neppure i movimenti chiesti dal mister. L'ingresso del peruviano «libera» soprattutto Jankovic, che dopo pochi minuti si sdebita con un lancio preciso e smarcante: Vargas al volo non riesce a mettere dentro. Il Palermo risponde con iniziative personali pericolose ma Frey fa buona guardia.
Il Genoa ci prova ancora e reclama come già nel primo tempo, un calcio di rigore. Questa volta c'è un fallo di mano di Donati. È netto ma l'arbitro giudica più l'involontarietà del gesto che l'evidenza dei fatti. La partita degli ex si chiude con un arrembaggio segnato da tanta volontà e poca precisione. Il Palermo continua a non vincere nel Ferraris rossoblù, dove in A non ha mai fatto bottino pieno.
Frey 6: Un tiro imparabile, un gol. Poi un gran intervento su Garcia nella ripresa.
Sampirisi 5.5: Ilicic non gli dà riferimenti, ma trascina giù il Palermo dalla sua fascia. Lui si fa trascinare a ruota. Meglio quando spinge nella ripresa.
Granqvist 6.5: Miccoli, il «cliente» più temuto, alla fine è quello che appare meno.
Bovo 5.5: Alterna anticipi precisi a interventi in ritardo.
Antonelli 5.5: Si fa anticipare sul gol da Giorgi, prova a riscattarsi con alcune sgroppate in avanti.
Tozser 5: Il centrocampo che ha il mior possesso palla della serie A non si può permettere il doppio play (dal 41' pt Jorquera 6.5: cambia la partita. Persino oltre il valore delle proprie giocate).
Seymour 6: Parte come una trottola per chiudere su tutti gli avversari ma spesso gira a vuoto. Quando prende in mano il centrocampo si sente più a suo agio.
Kucka 5: Troppo grave la leggerezza che regala al Palermo la palla del gol per non macchiare una prova comunque generosa.
Jankovic 5.5: sfiora il gol subito ma non entra in partita, almeno finché non prova a dialogare in punta di tacco con Jorquera (dal 4'st Moretti sv).
Borriello 7: Sforna assist per chi gli passa accanto. Poi, come al solito, ci pensa direttamente lui. Ancora una volta è il migliore dei suoi.
Immobile 4: Altre due volte solo davanti al portiere e niente gol. Poche storie, un attaccante deve buttarla dentro. (dal 24' st Vargas 5.

5: si propone e spinge, ma la ruggine c'è ancora)
De Canio 6: Corregge strada facendo l'impostazione iniziale che si rivela sbagliata.
Arbitro: Tommasi 5: mancano sia qualche cartellino ai rosanero, sia almeno un rigore al Genoa.

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