Genoa, il pm dirige l'allenamento e De Canio si concentra sui nuovi

(...) Alle 10 i primi quattro giocatori del Genoa (Antonelli, Bovo, Jankovic e Biondini) sono stati accompagnati dal team manager Francesco Bega al «Comando Tenenza» della guardia di finanza di Bormio per essere interrogati dal pm genovese Biagio Mazzeo e da tre poliziotti della Digos. Poi è toccato a Frey, Jorquera e Gilardino che hanno fatto rientro in albergo all'ora di pranzo. Alle 15 è iniziata l'ultima tranche di interrogatori che ha riguardato Rossi, Mesto, Moretti, Kucka e Zé Eduardo. Alle 16.20 Mesto, Moretti e Kucka sono usciti dalla caserma e si sono recati al campo d'allenamento. Alle 17.00 è finito l'interrogatorio di Zé Eduardo. L'ultimo a lasciare la caserma è stato capitan Rossi alle 18. Pochi minuti dopo il pm Mazzeo è salito in macchina, senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti. Resta da capire se nell'interrogatorio si è parlato solo del blitz compiuto dagli ultrà o anche di altri episodi come quelli risalenti a Genoa-Siena.
Per Gigi De Canio quella di ieri è stata una giornata particolare. Al mattino ha lavorato solo con una dozzina di giocatori: Perin, Ragusa, Marchiori, Merkel, Seymour, Canini, Immobile, Lazarevic, Sturaro, Tozser, William e il neo acquisto Anselmo, che si è limitato ad effettuare qualche giro di campo.
Al termine dell'allenamento Anselmo ha concesso i primi autografi e la prima intervista da quando è arrivato in Italia: «È stato tutto molto rapido. Sabato mi sono sposato e due giorni dopo sono partito per venire in Italia. Spero di restare qui a lungo. Il viaggio di nozze? Lo farò più avanti. Mio suocero ha spinto perché io mi sposassi prima di partire? Si, è vero. Adesso è molto contento». Anselmo si è descritto così: «In Brasile ho sempre giocato davanti alla difesa nel 4-4-2. Il mio lavoro consiste nel recuperare palla e andare in attacco. I gol non sono la mia specialità. Il mio modello è Marcos Assuncao del Palmeiras. Tra i giocatori europei mi piace molto Pirlo».
Il sogno di Anselmo è quello di disputare i mondiali in Brasile con la sua nazionale tra un paio d'anni: «Ho giocato sei partite nell'Under 20, ma sarebbe bellissimo essere convocato dalla Seleçao per i mondiali. La Coppa del Mondo per un brasiliano è il massimo».

A Bormio ha subito legato con William e Zé Eduardo: «Stiamo sempre insieme. Se non ci fossero, avrei più difficoltà ad ambientarmi. Saudade? Per ora no», ammette il neo rossoblù che vorrebbe indossare la maglia numero 35.

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