L’era di De Canio inizia nella tana dell’Inter

L’era di De Canio inizia nella tana dell’Inter

(...) Il giudice Tosel ha ritenuto la società rossoblù oggettivamente responsabile «del comportamento violento, aggressivo, intimidatorio dei propri sostenitori», ma ha anche riconosciuto l'attività di concreta cooperazione con le forze dell'ordine svolta dai dirigenti del Genoa. Il giudice ha deliberato l'obbligo di disputare le prossime due gare a porte chiuse «in considerazione della particolare gravità di quanto accaduto e della concreta possibilità che, nel corso delle residuali gare di questo campionato da disputarsi nello stadio genoano, si ricrei un intollerabile clima di violenza».
Se per il Genoa la salvezza era già difficile prima, figurarsi adesso che dovrà disputare le restanti gare interne a porte chiuse. Enrico Preziosi ha deciso di affidare la patata bollente a un cavallo di ritorno, Gigi De Canio, che aveva già allenato il Genoa nella stagione 2003/2004 in serie B, prima di essere esonerato all'inizio della stagione successiva. De Canio ha firmato il contratto, che lo lega al Genoa per le restanti cinque partite, nell'albergo dove si trova in ritiro con la squadra. Nel suo staff ci sono il vice Roberto Rizzo e il collaboratore tecnico Filippo Orlando. L'ex allenatore del Lecce ieri pomeriggio ha diretto il primo allenamento nel centro sportivo Giacinto Facchetti messo a disposizione dall'Inter.
Il primo contatto con la squadra è avvenuto all'ora di pranzo. A tavola c'era anche Enrico Preziosi che ha raggiunto il centro sportivo nerazzurro per seguire la ripresa dei lavori. Preziosi, accolto dal direttore dell'area tecnica dell'Inter Marco Branca, dal direttore sportivo Piero Ausilio e dal responsabile del settore giovanile Roberto Samaden, si è fermato a lungo a parlare con Sculli, protagonista della mediazione con i tifosi. Il Genoa si allenerà nell'impianto nerazzurro fino alla gara contro il Milan. Da decidere il programma dei giorni successivi.
Preziosi ha già detto che preferirebbe tenere la squadra lontano da Genova per allentare il clima di tensione attorno ai giocatori. Clima di tensione che si respirava anche ieri nel centro sportivo nerazzurro presidiato da una decina di poliziotti, come l'albergo Melià sede del ritiro rossoblù. La squadra è rimasta in campo circa un'ora e mezza. «Serve spirito di sacrificio», ha detto De Canio ai giocatori. Poi ha risposto a un tifoso napoletano che sbirciava attraverso le siepi e gli ricordava «i bei tempi al Napoli». Il mister ha sorriso: «Quello è il passato». Chi è sceso in campo contro il Siena ha fatto lavoro defatigante. Contro il Milan De Canio dovrà rinunciare a Mesto e Rossi squalificati. Dietro il Genoa giocherà a quattro con Bovo a destra e Moretti a sinistra. Intanto la tifoseria rossoblù ha indetto per venerdì prossimo alle 21 un'assemblea pubblica alla Sala chiamata del porto per discutere dei fatti avvenuti domenica.

E Fabrizio Fileni, uno dei genoani che aveva parlato con Sculli, ha voluto difendere la tifoseria: «Non c'è stata alcuna violenza. Non abbiamo obbligato i giocatori a togliersi la maglia, ma glielo abbiamo chiesto perché la stavano disonorando».

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