Piano per le città, Genova «barzelletta» d'Italia

(...) infrastrutturali per valorizzare le proprie città. Con una elargizione dei finanziamenti di dieci milioni per il 2012, 24 per il 2013, 40 per il 2014 e 50 milioni per ciascun anno dal 2015 al 2017. Da intendersi come somma totale a disposizione di anno in anno e non per ciascuna città ritenuta meritoria del finanziamento. Valutazione questa affidata ad una speciale «cabina di regia» composta da vari rappresentanti, dai membri della conferenza delle regioni, a quelli delle province autonome, all'Anci ad esempio, col compito di selezionare le proposte delle varie città. Quindi, in linea e coerentemente con le cifre messe a disposizione, Firenze presenta un piano per realizzare un megaparcheggio che costa 27 milioni, Bologna uno per gli alloggi sociali da 26 milioni. Bari si spinge un po' più in là e azzarda il progetto per un Urban Center e un bacino nautico e acquario da 43 milioni. Roma ne chiede 33 per la valorizzazione del quartiere Pietralata, Napoli è esosa e per il porto, centro direzionale vorrebbe 55 milioni.
E Genova cosa fa? Presenta un piano di interventi per 862 milioni di euro. Ottocentosessantadue milioni di euro quando il fondo complessivo a disposizione è di 224 milioni. Uno scherzo, un errore di calcolo, forse è la virgola che si è spostata e in realtà sono «soltanto» 86.2 milioni? Macché, tutto vero, documentato, messo nero su bianco e sottoscritto da lui, il sindaco fresco di nomina, Marco Doria.
E allora ecco che nel piano genovese per il rilancio e la valorizzazione della Superba rientra di tutto e di più. Ma proprio di tutto e di più. Andiamo con ordine: quartiere San Teodoro-Lagaccio, il documento parla di: nuovi impianti di illuminazione pubblica a led, conversione a gas metano delle caldaie a gasolio e olio, adeguamento e barriere stradali in via Aldo Moro, oltre a interventi di ingegnerizzazione, impianto a led. Poi ci sono i parcheggi in via Buozzi, la metropolitana de Ferrari Brigonle, la riqualificazione di via del Lagaccio, il recupero degli alloggi sociali nella palazzina ex Sati. Riqualificazione e manutenzione dell'edilizia scolastica. In Valbisagno gli amministratori di Tursi hanno pensato che fosse bene inserire tra gli interventi per cui chiedere un finanziamento lo scolmatore del Bisagno, il completamento della copertura del torrente. Così come in Valpolcevera, c'è il torrente Chiaravagna da risanare, ma la metropolitana, gli impianti di illuminazione a led, alloggi a canone moderato, posti auto pertinenziali nel quartiere di San Pietro. E come poteva mancare la funicolare e il parcheggio per Erzelli.

O la bonifica amianto, o il riordino degli spazi esterni del cimitero di Staglieno. Perché quando si tratta di metter mano alla città, si sa, meglio farlo in grande, senza badare a spese. Peccato che così Genova sia diventata la barzelletta d'Italia.

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