Politici, associazioni, sindacati: la città unita contro il terrorismo

Politici, associazioni, sindacati: la città unita contro il terrorismo

Ci saranno tutti, istituzioni, partiti e associazioni sindacali. Un fronte unico contro il terrorismo e ogni forma di violenza. Genova, la città dove nacque la prima formazione di lotta armata di sinistra in Italia, quel gruppo XXII ottobre, legato ai GAP di Feltrinelli, che agirà tra il 1969 e il 1971 e che rappresenterà una sorta di laboratorio per verificare l’impatto della lotta armata tra i movimenti extraparlamentari. Genova che poco meno di una decina di giorni fa è stata colpita di nuovo al cuore, con l’attentato all’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, poi rivendicato dal movimento della Fai, oggi scende in piazza. Alle 17 con una manifestazione che partirà da piazza De Ferrari. Comune, Provincia, Regione, i partiti politici dal Pd, al coordinamento metropolitano Pdl fino ai comunisti di Delogu, i due candidati sindaco, Enrico Musso e Marco Doria, i politici (Marta Vincenzi, Luigi Morgillo, Carlo Gustavino, Rosy Bindi), i delegati Ansaldo, Fincantieri e Massimo Coco, figlio del procuratore generale di Genova ucciso dalle Br nel 1976. Il presidente di Confindustria e il rettore dell’università di Genova e i docenti delle facoltà che hanno dato la loro adesione a partecipare all’iniziativa, loro che gli 007 valutano come un bersaglio sensibile degli anarchici, specialmente nei giorni del ballottaggio. Ci saranno tutti. Legacoop, Arci, l’associazione Dixet di cui fa parte Carlo Castellano che venne gambizzato dalle Br.

La parola d’ordine è la stessa: reagire con forza e coesione ad ogni nuova forma di terrorismo, perché questa frangia estreme si sentano isolate dalla società civile. Perché Genova, al città di Guido Rossa, non debba mai più riviere l’incubo di un ritorno agli anni più bui e tristi della storia recente italiana.

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