Da Savona una mozione di sfiducia contro i coordinatori regionali del PdlChiesto ad Alfano il commissariamento

Commissariare il partito in Liguria. La richiesta è forte, ma anche molto chiara. E arriva da Savona, in particolare dal coordinamento provinciale del Pdl, che fa ricorso allo Statuto per chiamare in causa il segretario nazionale Angelino Alfano e ottenere un intervento sul caso ligure. La tensione all'interno del partito è altissima, in particolare nei confronti del coordinatore regionale Michele Scandroglio e del suo vice vicario Eugenio Minasso, contro i quali è stata firmata una mozione di sfiducia. A loro viene contestato proprio il modo di gestire il partito e soprattutto la perdurante mancanza di convocazioni di riunioni del coordinamento. Un fatto che peraltro si protrae a fronte di numerosi e importanti fatti avvenuti, sui quali non sono mai stati coinvolti dirigenti e iscritti.
La mozione, firmata da «pezzi grossi» del partito, come il presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, il senatore Franco Orsi e il consigliere regionale Roberta Gasco, è stata approvata martedì sera dal direttivo provinciale a larghissima maggioranza: 25 voti a favore, 4 contrari ed 1 astenuto. E ad essere pesante è soprattutto il testo del documento, con il quale vengono accusati Scandroglio e Minasso di aver occupato in gran segreto il partito con i loro fedelissimi. In particolare, secondo quanto scritto nella mozione indirizzata ad Alfano, «il coordinatore regionale Michele Scandroglio e il suo vice vicario Eugenio Minasso, hanno tentato un vero e proprio colpo di mano, hanno riscritto i componenti del comitato direttivo portandoli da 40 a 50, dando così in teoria più voce alle varie sensibilità del partito ma attuando in realtà una vera e propria “pulizia etnica”: tutti quelli che non la pensavano come loro sono stati allontanati dal coordinamento regionale. In questa operazione di “rinnovamento” non sono stati consultati né i territori né quei coordinatori provinciali che da poco erano stati eletti dagli iscritti. Così la nostra provincia ha sì cinque delegati, persone stimate su cui nulla si può dire, ma che non rappresentano di certo il partito savonese. Da questo dato non possiamo far altro che dedurre che la nuova linea del Pdl sia quella di tutelare i personalismi a tal punto da escludere le maggioranze».
Un colpo di mano silenzioso, quello contestato dai «savonesi» che si va ad aggiungere ad altri episodi citati nella mozione di sfiducia. Dalla «fallimentare» organizzazione della Festa Azzurra di Chiavari alla mancata convocazione del coordinamento sia prima sia dopo le importanti elezioni amministrative 2012, fino alle scelte sulla rappresentanza in seno all'Anci, l'associazione dei Comuni.

«Questo pensiero è condiviso da migliaia di iscritti ed in particolar modo è sostenuto dai nostri amministratori, sia della Provincia di Savona che di Imperia, sia della Provincia di Genova che di La Spezia. Persino del Tigullio», chiude il documento. Uno spinoso caso Liguria, nelle mani di Alfano.

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