La gente: «I giudici possono cancellare la lista, non il Pdl»

(...) è barrare il nome di Renata Polverini». I cartelloni confermano il clima di festa che si respira in piazza. «Smaltiremo l’idea della sinistra» recita uno. «Il popolo italiano non abbocca», si legge su un altro e ancora «Troppi Di Pietro, pochi Borsellino».
«Ho fiducia in Berlusconi e sono qui per confermare la mia fede politica - spiega Antonio Nardi, 46 anni -. I giudici lo perseguitano ma lui fa bene il suo dovere, basta vedere i risultati ottenuti a Napoli e all’Aquila». «La Polverini farà lo stesso: così riusciremo a dimenticare personaggi come Piero Marrazzo», conclude, mostrando con orgoglio la maglia che recita: «Con te».
Tantissimi i giovani, liceali e studenti di tutti gli istituti della capitale. «Voto per la prima volta - dichiara Ludovica, 18 anni del Malpighi - non voglio sbagliare. Sono convinta di aver scelto la parte giusta e voglio dare il mio contributo concreto». Tantissime le bandiere che inneggiano alla candidata azzurra. Molti anche gli slogan gridati contro l’avversaria: «Marrazzo-Bonino, stessa gente stesso declino», urla un gruppo di donne, casalinghe e commercianti di Morena. «Con Marrazzo, Bonino e Bersani, la Regione in trans», cantano invece tre studenti di Tor Vergata.
«Potete cancellare una lista ma non il Popolo della Libertà - dicono Marta e Alessandro, prossimi al matrimonio -. Ci sposiamo l’8 aprile, speriamo di festeggiare questo evento dopo aver visto la vittoria della Polverini».
Tra la folla c’è chi indossa fratini bianchi con scritto «Io voto lo stesso» e il simbolo della pasionaria del Pdl contrassegnato con la X. A più riprese da un camion si diffondono le note dell’inno di Mameli, mentre i bidoni dell’immondizia di piazza San Giovanni e dintorni sono tappezzati di manifesti che raffigurano Emma Bonino con il volto di Piero Marrazzo e sotto la scritta «Ti puoi fidare?», facendo riferimento allo slogan della candidata di centrosinistra «Ti puoi fidare».
La folla, poi, impazzisce quando Berlusconi invita sul palco la Polverini, riassumendo in poche battute la sua carriera politica. Tra i suoi sostenitori ci sono anche molti militanti dei circoli della capitale, giunti a bordo di pullman scoperti organizzati dai candidati della lista esclusa. Alcuni striscioni ricordano gli slogan che avevano caratterizzato la loro campagna elettorale prima che scoppiasse il caos. «Siamo qui perché speriamo in una Regione diversa - dichiara Valerio, 30 anni in piedi su un’Ape calessino organizzata dagli “amici di Celori” - l’aver dimezzato dalla corsa elettorale i rappresentanti del nostro schieramento è l’ennesimo gesto arbitrario del Tribunale. Speriamo che questo non pregiudichi il voto».

Fabio Ficosecco, 27 anni, consigliere del XV municipio ne è convinto. E aggiunge: «Siamo qui perché crediamo nel diritto al voto e vogliamo far sentire la nostra voce: romani votate per Polverini presidente. Avremo finalmente una politica sanitaria credibile».

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