«Giustizia, scuola e nuovo fisco» Il premier detta l’agenda del Pdl

RomaIl divertimento? «Sta per finire». E presto «dovrete rimboccarvi le maniche, visto che il 2010 appena iniziato, piuttosto impegnativo, sarà l’anno delle riforme». Si partirà «prima di tutto con la giustizia, poi sarà la volta di scuola e fisco». Capitolo, quest’ultimo, in cui «tanto per cominciare, in un momento di crisi economica, siamo stati bravi a non aumentare le tasse». Sono le «14.37», ricorda Mario Mauro - capodelegazione del Pdl al Parlamento europeo, mediatore della telefonata d’auguri di cinque minuti («durante un nostro colloquio ad Arcore gli ho chiesto di programmarla») - quando Silvio Berlusconi, dalla Francia, dove trascorre l’Epifania in compagnia della figlia Marina e dei nipotini, saluta alcuni esponenti pidiellini, riuniti a pranzo a casa di Vito Bonsignore, nel Torinese. Padrone di casa eurodeputato, a tavola con alcuni colleghi (oltre a Mauro, Erminia Mazzoni, Salvatore Iacolino, Giovanni La Via, Iva Zanicchi, Aldo Patricello) e i senatori Luigi Grillo e Pino Firrarello.
Così, nonostante il ristretto gruppo di presenti, il Cavaliere ne approfitta per rilanciare, in qualche modo, uno degli obiettivi futuri più importanti del governo, far pagare meno tasse agli italiani, senza però dare alcuna scadenza precisa. Tanto che dinanzi ad alcune iniziali ricostruzioni giornalistiche, Paolo Bonaiuti è chiamato a precisare: «Riduzione delle tasse nel 2010? Questa frase dal presidente Berlusconi non è mai stata pronunciata». Ma al di là del tema imposte, dopo aver rielencato, a chi ascoltava dall’altra parte della cornetta, i successi finora ottenuti da Palazzo Chigi («Alitalia è rimasta in mano agli italiani, abbiamo liberato Napoli dai rifiuti e siamo intervenuti in maniera impeccabile nella gestione dell’emergenza terremoto in Abruzzo»), il premier focalizza la sua attenzione sulle riforme, tassello chiave del 2010: «Porteremo avanti quelle che servono al Paese». E «le faremo con gli altri, se ci stanno, proseguendo il percorso di dialogo già avviato, ma anche da soli, se come è possibile l’opposizione non dovesse starci».
A seguire, dopo aver rimarcato che «dobbiamo essere il partito dell’amore che combatte contro chi diffonde odio», anche per «offrire il buon esempio, dinanzi a un 2010 iniziato purtroppo all’insegna del terrorismo», il Cavaliere sprona i suoi ad «andare avanti con determinazione e senza esitazioni», plaudendo all’incontro conviviale («ben vengano riunioni come le vostre») e informandoli di trovarsi in un paesino d’Oltralpe: «Ora sono con mia figlia Marina, magnifica, e con i miei due nipotini che mi stanno riempiendo di affetto. Ho dei figli eccezionali e tutti dobbiamo coltivare ideali di vicinanza alla famiglia».
Detto questo, aggiunge in terza persona, «sappiate che il presidente del Consiglio sta benissimo, è in forma, ed è stanco di così tanto riposo, tanto che nei prossimi giorni tornerà a lavorare a Roma». Anche per chiudere la partita Regionali, è il sottinteso, sfida su cui «tutti dobbiamo impegnarci al massimo e che dovrà consegnarci un grande successo elettorale».
Un tema, questo, che ha affrontato di continuo, negli ultimi giorni, soffermandosi spesso anche sull’eventuale alleanza con l’Udc di Pier Ferdinando Casini. «Non drammatizzerei il caso Puglia - spiegava agli interlocutori alternatisi martedì scorso a Villa San Martino - perché sapevo già che sarebbe andata a finire così. Ciò che riusciremo a ottenere, con i centristi, sarà comunque tutto di guadagnato». Poi, spostando l’attenzione sulle fibrillazioni interne al Pdl in Sicilia, approfittando della presenza a casa Bonsignore di alcuni esponenti isolani, prova a rassicurare: «Non è una situazione preoccupante e comunque ci metterò la testa nei prossimi giorni».
Nei prossimi giorni, quindi, il capo dell’esecutivo tornerà a cimentarsi in prima persona nell’attività politica. Una ripresa che, a suo dire, non gli farà cambiare il modo diretto di approcciarsi ai cittadini, nonostante i continui inviti alla prudenza, a seguito dell’aggressione dello scorso 13 dicembre al Duomo di Milano. «Mi rendo conto che non sarà mai più come prima - riferisce a chi gli pone la questione - ma non intendo sottrarmi minimamente al rapporto con le gente, che resterà quello di sempre».
Nel frattempo, nella giornata francese trascorsa a Saint-Paul-de-Vence, in Costa Azzurra, Berlusconi fa shopping nella galleria d’arte «Vladimir Rustinoff et Joel Guyot».

Tra gli acquisti del Cavaliere - secondo quanto riferisce Loic Deltour, direttore della comunicazione dello spazio espositivo - pure alcune statue di nudi in bronzo e una litografia numerata di Brainwash, che rappresenta il presidente americano Barack Obama in versione Superman. Totale scontrino? «Alcune decine di migliaia di euro».

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