"Abbiamo mantenuto le promesse"

Il decreto lavoro è realtà, via libera al pacchetto di interventi mirato ad aiutare le fasce più bisognose

"Abbiamo mantenuto le promesse"

Il decreto lavoro è realtà, via libera al pacchetto di interventi mirato ad aiutare le fasce più bisognose. «Questo è un governo che intende misurarsi con la capacità di rispondere alle esigenze reali, a prescindere dalla propaganda e dalla disinformazione della sinistra», l'analisi del viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.

Il decreto lavoro contiene una serie di misure per rilanciare l'occupazione e aiutare le persone a rischio esclusione sociale.

«Siamo soddisfatti, è un lavoro serio e di buon senso che ha introdotto richieste provenienti dalle parti sociali e dal mondo del lavoro. Un buon risultato, nel solco di quanto fatto in legge di bilancio. È un percorso che ci accompagnerà per tutta la legislatura e che punta su lavoro, salari e protezione delle famiglie fragili».

Uno degli interventi più significativi è il taglio deciso del cuneo fiscale.

«Confermiamo coerentemente la nostra visione di voler aiutare i lavoratori, aumentando i salari e incidendo sulla produttività. Lo abbiamo fatto in legge di bilancio e siamo intervenuti con un ulteriore incremento pari al 4%, arrivando al 7% per chi guadagna fino a 25mila euro e al 6% per chi guadagna fino a 35mila euro, utilizzando il tesoretto messo in sicurezza con il Def».

Con l'assegno di inclusione si supera la logica assistenzialista del reddito di cittadinanza.

«La riforma del Rdc era necessaria e dovuta, perché aveva fallito sia per le politiche di contrasto alla povertà, sia per l'inclusione lavorativa. Per quanto riguarda la questione delle famiglie fragili, abbiamo inserito l'assegno di inclusione che dà maggiori aiuti, in particolare alle famiglie che hanno più figli. Abbiamo ampliato la platea delle persone con disabilità e abbiamo messo in sicurezza gli over 60. E ancora, abbiamo introdotto le modifiche già invocate dal comitato scientifico sul monitoraggio del reddito nella passata legislatura».

Riflettori accesi anche su fringe benefit e contratti a tempo determinato.

«Abbiamo voluto puntare sul sostegno alla natalità, aiutando le famiglie con figli. Per questo abbiamo incrementato la soglia dei fringe benefit a 3mila euro ai lavoratori con figli. L'Italia è tra i Paesi con il più basso tasso di natalità e vanta il tasso più alto di anziani, il secondo al mondo. E la sostenibilità del welfare riesce ad attuarsi con politiche a medio-lungo termine che sostengono la famiglia. Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato, la nostra iniziativa è stata mirata all'introduzione di causali congrue e applicabili: rispediamo al mittente le critiche di chi dice che aumentiamo al precarietà».

Fan di patrimoniale e aumenti delle tasse, la sinistra critica a prescindere: cosa risponde?

«Il Pd è assolutamente disorientato: prima ha votato contro dl dignità e reddito di cittadinanza, mentre

oggi attacca le iniziative del governo. Sono confusi, non ci sono dubbi. Ma non siamo sorpresi, è una confusione che vediamo da tempo. Le nostre iniziative sono coerenti, stiamo mantenendo quanto promesso agli italiani».

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