Il ministro del Pnrr, del Sud e degli Affari Europei Raffaele Fitto non rilascia interviste, ma se lo invitano a dibattiti e convegni partecipa e dice la sua. Anche quando l’invito arriva da associazioni a lui ostili, come la Cgil di Bari che solo due anni fu la principale protagonista della guerra che gli scatenarono in Puglia consentendo a Michele Emiliano di rivincere le regionali perché altrimenti “arrivano le destre”.
Ma Fitto è uomo delle istituzioni, come sta dimostrando incontrando un leader europeo al giorno, oltre a governare tutti i dossier del Pnrr. Ma è anche il Ministro del Sud, e in quanto tale è stato chiamato oggi al congresso pugliese della Cgil, gli stessi che gli fecero perdere le regionali con una brutta campagna d’odio.
Fitto va, e dice la sua. Ma Landini, anche se ormai più vicino ai 5 stelle che al Pd, non manca di fare polemica con il ministro del governo Meloni. Almeno stavolta non hanno messo l'inno dell'Unione sovietica.
La miccia scoppia sull’autonomia.
“Nell’attuale situazione, i diritti sono pienamente garantiti? - chiede il ministro Fitto ai sindacalisti- La sfida è questa e dovrà partire da questo dato, non da quello che potenzialmente potrà succedere. Dobbiamo partire dalla fotografia dell'esistente quindi mi sembra sia un tema molto importante, delicato, che va utilizzato con assoluta prudenza e con equilibrio. E io sono certo che la sintesi della proposta del governo non mancherà né di garanzia né di equilibrio rispetto ai diritti fondamentali".
Alla pacatezza di Fitto, Landini risponde con la chiamata a raccolta: “Se necessario ci mobiliteremo, scenderemo in piazza perché le politiche economiche che il governo deve fare non sono quelle dell’autonomia ma le riforme di cui questo Paese ha bisogno, a partire dalla riforma fiscale, il superamento della precarietà, occorre creare investimenti per creare lavoro, e serve una crescita reale dei salari e delle pensioni”.
Ma Fitto spiega che il testo sull’autonomia si manterrà nei ranghi costituzionali: “il governo presenterà un testo che si richiamerà nel rispetto della nostra Costituzione, degli articoli 116 e 117 ma che certamente si riferirà anche all’articolo 119, commi terzo e quinto: si muoverà in questo contesto. Prima di lanciare allarmi o rischi, io penso sia utile conoscere il testo. Il governo sta lavorando a un testo che io sono convinto sarà molto equilibrato”.
Landini risponde male: “Non bisogna stare nè tranquilli nè prudenti sull'autonomia perché c'è un testo che il ministro sta discutendo e ci son già provvedimenti inseriti in legge di Bilancio. Quindi bisogna essere preoccupati perché questo Paese è già abbastanza diviso e non c'è bisogno di aumentare le divisioni”.
"Io penso - ha risposto Fitto - sia giusto tenere dentro le legittime aspirazioni delle diverse realtà italiane sapendo che i rischi che vengono spesso preannunciati, come possibili conseguenze di un testo che ancora non c'è, ahimè sono la fotografia invece di una situazione che conosciamo e che riguarda la sperequazione, la differenza e i problemi del Mezzogiorno di Italia che sono parte integrante dei dati economici del nostro Paese. Che questo diventi un atteggiamento di utilizzo strumentale e un pò anche dal punto di vista politico è un rischio che dobbiamo evitare di correre soprattutto evitando di commentare un testo che ancora non c’è”.
“Non bisogna essere prudenti - gli risponde Landini- perché la Costituzione va applicata in tutte le sue parti, a partire dai diritti fondamentali, cioè il diritto alla salute, il diritto alla conoscenza, il diritto al lavoro che debbono essere garantiti in tutti i territori a prescindere da dove le persone sono nate. Per questo motivo - ha continuato il sindacalista - siamo contrari a tutto quello che abbiamo letto e sentito e pensiamo che l’autonomia che si sta predisponendo porta alla secessione e a dividere i poveri dai ricchi. Per quello che ci riguarda, deve essere molto chiaro e lo abbiamo detto ai precedenti governi - ha concluso - oggi il problema non è l’autonomia ma garantire gli stessi livelli essenziali di prestazioni in tutto il Paese”.
Fitto paziente continua a cercare il dialogo: “Il confronto all’inizio di una legislatura con un governo che ha appena iniziato il suo percorso è un confronto necessario che noi vogliamo garantire e che sicuramente sarà alla base delle scelte fondamentali che portiamo in questa direzione.
Il confronto politico ci sta - ha aggiunto il Ministro - è importante che ci sia e capisco le posizioni, la logica che la politica ci porta ad assumere, però su tematiche di questo tipo credo sia fondamentale discutere nel merito e per quanto mi riguarda, è utile più che far parlare le opinioni o mettere in campo un preventivo confronto polemico, stare al merito degli atti, dei documenti, dei provvedimenti e su quello confrontarci", ha concluso.Chissà se Landini ascolterà il ministro o non perderà l'occasione per l'ennesimo sciopero, sempre meno partecipato.
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