Contratti stabili e più posti per le donne, i numeri che sorridono alla Meloni

Giorgia Meloni esulta per i record relativi all'occupazione, ai contratti stabili e all'aumento dell'occupazione femminile. Ma i numeri positivi non placano gli attacchi di Schlein, Conte e Renzi

Contratti stabili e più posti per le donne, i numeri che sorridono alla Meloni
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"I dati che ci hanno dato più soddisfazione sono quelli economici". Il premier Giorgia Meloni, parlando da Bastia Umbra, dove si trovava per firmare l'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Umbria, considera molto incoraggianti i record relativi all'occupazione, ai contratti stabili e all'aumento dell'occupazione femminile.

"Sono 14 o 15 mesi di governo, non me lo ricordo più, a me sembrano 15 anni", dice ironicamente la Meloni che, poi, torna a tracciare un bilancio della sua azione di governo. La presidente del Consiglio spiega che il nuovo approccio dello Stato "non vessatorio" ha portato i suoi frutti: "Lo scorso anno l'agenzia delle entrate certifica maggiore gettito per 26 miliardi di euro" e che "abbiamo avuto il record di recupero dell'evasione fiscale, che è un altro dato straordinario".

Ma non solo. Il Btp Valore ha raccolto in tre emissioni 53 miliardi di euro "record storico assoluto per uno strumento" che per Meloni è importante perché "più parte del debito riusciremo a mettere nelle mani italiane e più saremo liberi di decidere il nostro destino". E se il bilancio "a peggiorando particolarmente sul tema del superbonus", gli altri dati economici confermano, secondo la Meloni, che la ricetta del governo "migliora le condizioni che erano difficili". Il premier si pone come obiettivo la conferma del taglio del cuneo contributivo perché "bisogna sempre lavorare di più e meglio ma la strada mi sembra giusta".

Nonostante la Meloni rivendichi con orgoglio anche il brillante dato sull'occupazione femminile, Elly Schlein, partecipando alla proclamazione di Roberta Mori come nuova portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche, ribadisce: "Sappiamo bene, e Meloni lo dimostra ogni giorno, che c'è una bella differenza tra un leader femminile e una leadership femminista: non ci serve a niente una leader donna che non si batte per aiutare le altre donne e per difenderne i diritti a partire da quelli a scegliere per il proprio corpo".

Matteo Renzi, dal palco della Leopolda di Firenze, attacca: "Su dieci proposte che avanzasti al congresso di Fratelli d'Italia l'8 e il 9 marzo del 2014, ne hai portate a casa due". E aggiunge: "Ricordati quindi che prima di dare di incoerente agli altri sei all'ottanta per cento di cose non fatte e quindi sei la donna più incoerente della politica italiana".

Il Pd, invece, invita la Meloni a non prendersi i meriti che sono dell'Agenzia delle entrate a cui "per anni non ha fatto altro che mettere i bastoni tra le ruote", defindendo "pizzo di Stato" il suo operato.

Giuseppe Conte, infine, attacca in questo modo: "Meloni cinque anni così non può pensare di governare". E sentenzia: "Le alleanze servono e il Pd è un protagonista del nostro campo, quello progressista".

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