Dalle misure di riforma della politica di coesione alle disposizioni in materia di lavoro: sono trentacinque gli articoli di cui si compone il "decreto primo maggio" in arrivo domani, 30 aprile, a Palazzo Chigi nel Consiglio dei ministri, un anno esatto dopo il primo importante dl emanato dal governo Meloni sempre sul mondo delle professioni. Tra questi è atteso è il cosiddetto "decreto Coesione", che riscrive le regole per gli oltre 40 miliardi di fondi europei che vengono assegnati all'Italia dalla Ue ogni sette anni. E che l'Italia fatica a spendere (è penultima in Europa) a causa di ostacoli burocratici e scarso coordinamento tra amministrazioni.
Meloni: "Bonus 100 euro per i lavoratori dipendenti"
"Martedì porteremo in Consiglio dei ministri nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale, un decreto legislativo che ci permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un'indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico". Giorgia Meloni annuncia due delle misure che giungeranno domani in Cdm durante un incontro con i sindacati. Si parla quindi di sgravi per chi assume e un bonus per i dipendenti da 100 euro (il cosiddetto "bonus tredicesima" di cui si era parlato nelle ultime settimane).
Assieme al bonus tredicesima, meloni ha annunciato sgravi per consentire nuove assunzioni, soprattutto di donne e giovani. "Le misure servono a sostenere l'occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Tali misure - ha proseguito Meloni - prevedono la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto alle misure per sostenere il lavoro dipendente sono previste specifiche disposizioni per favorire l'avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno". Sull'entità dello sgravio la premier non si è sbilanciata, anche se nei giorni scorsi si è parlato di un "superbonus" per le assunzioni che potrebbe arrivare al 130% del costo del lavoro.
Voucher per autoimpiego in imprese giovani
Con questo provvedimento arrivano due fondamentali iniziative: "autoimpiego centro-nord Italia" e "Resto al Sud 2.0", a supporto dell'inserimento al lavoro mediante l'autoimpiego nelle regioni del centro nord e del mezzogiorno di Italia. La prima misura è destinata a under35, disoccupati da almeno un anno, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione (così come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro), persone inattive, donne inoccupate, inattive e disoccupate e infine disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.
Qua arriverà un voucher "di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l'acquisto di beni, strumenti e servizi per l'avvio delle attività per un importo massimo di 30mila euro". Una cifra che sale a 40mila - per l'acquisto di "beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico" - e fino a 50mila euro "per le attività localizzate nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016".
Nella bozza si legge che il voucher è dedicato a tutte quelle attività avviate "in forma individuale mediante apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale, ovvero in forma collettiva mediante costituzione di società cooperativa, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società a responsabilità limitata o società tra professionisti".
Il programma "Resto al Sud 2.0"
Inoltre è previsto anche un aiuto in "regime de minimis" per programmi di spesa fino a 120mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65%, che scende al 60% per programmi di spesa oltre i 120mila euro e fino ai 200mila. Se le iniziative finanziate coinvolgono disoccupati iscritti al programma GOL beneficiari di ammortizzatori sociali, ivi inclusa la Naspi o beneficiari del Supporto formazione lavoro, tali soggetti possono cumulare i trattamenti in godimento.
La misura "Resto al Sud 2.0" prevede un ulteriore voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, per l'acquisto di beni, strumenti e servizi fino a 40mila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell'Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.
Il voucher sale a 50mila euro per l'acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico. È previsto inoltre un contributo a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa fino a 120mila euro e fino al 70% per quelli dai 120mila ai 200mila.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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