Grand Hotel Monumentale: il campeggio dei rom

Tre camper abitati da nomadi sono parcheggiati da anni nel piazzale davanti al Cimitero. E sotto il ponte di via Farini è nato un piccolo campo abusivo. Altre roulotte accampate alle spalle dell’ospedale San Carlo e a Bisceglie

Grand Hotel Monumentale: il campeggio dei rom

Non c’è la sabbia, certo. Il panorama non è proprio di quelli mozzafiato. Ma in quanto a comodità e costi contenuti il campeggio abusivo non ha rivali. E così bivaccare per le strade di Milano - anche in pieno centro - sembra diventata una moda per sbandati e senza dimora. Bastano un camper e un po’ di furbizia per assicurarsi un alloggio a due passi dal Duomo. Senza alcun canone di affitto.
E così capita che nel piazzale antistante il cimitero Monumentale, a pochi metri dalla movida di corso Como, due camper stazionino indisturbati fra le auto e i pullman dei visitatori parcheggiati sulle strisce blu. Non appartengono a turisti in transito per poche ore. Sono fermi lì da moltissimo tempo. «Direi da almeno tre anni - spiega il proprietario di un chiosco che vende fiori -. Conosciamo perfettamente gli occupanti. Uno di loro è Pino, una vera e propria istituzione da queste parti. Anzi, è diventato un elemento dell’arredo urbano. Poi c’è una famiglia di napoletani che durante la giornata girano dalle parti di via Torino». I vigili intervengono spesso per allontanare i mezzi. Quando li sorprendono in divieto di sosta applicano le sanzioni previste. Ma per nulla scoraggiati i «campeggiatori» senza regole tornano subito indietro. E rimettono il camper al proprio posto. «Vediamo spesso le pattuglie dei ghisa - continua il fioraio -, controllano le auto in sosta e fanno le multe, quando possono. Ma i camper degli zingari restano sempre qui».
Percorrendo il perimetro del cimitero la situazione non cambia. Anzi, davanti all’ingresso secondario vicino al ponte di via Farini da qualche giorno è nato un vero e proprio piccolo campo abusivo. Con sei-sette camper fermi uno vicino all’altro, lungo tutto il viale. Anche qui non c’è l’ombra dei turisti. All’esterno delle «case» mobili alcune famiglie di zingari osservano i passanti con l’aria di chi proprio non ha voglia di avere gli occhi puntati addosso. Stanno seduti su sedie di fortuna, chiacchierano intorno a tavoli pieghevoli, accompagnati dalle urla dei bambini intenti a giocare: i giardinetti al lato del cimitero non sono solo un luogo dove sostare. Sono diventati la loro «casa». A difendere la privacy degli zingari ci pensano i cani: un grosso pittbull a guardia di ogni camper. Guai se un passante con il cagnolino al guinzaglio si avventura fra le aiuole. Gli animali, slegati, si avventano minacciosi. «Non si tratta di rom - spiega il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Riccardo De Corato -. Quei camper sono occupati da famiglie di zingari napoletani. Sono quelle che avevamo cacciato dalle ex Varesine e che, rimaste senza uno spazio dove sostare, si sono spostate ai lati del Monumentale. Siamo pronti a intervenire anche in questo caso, perché queste persone rappresentano un problema per la sicurezza dei cittadini. Non hanno un lavoro, ma vivono di espedienti e di furti».
Il fenomeno del campeggio abusivo non è limitato alla zona del Monumentale, ma è diffuso in diverse altre aree della città. In zona San Siro, per esempio, proprio alle spalle dell’ospedale San Carlo, alcuni gruppi - questa volta di rom - sono accampati nelle roulotte lungo la strada. Proprio sotto il muro di cinta dell’edificio, a pochi passi dalle camere dei malati, vivono proprio come se fossero in un campo nomadi. Con tanto di panni stesi ad asciugare, donne intente a cucinare su fornelletti di fortuna e bambini che giocano fra i rifiuti. Quando le auto passano veloci loro le guardano. Se si fermano a osservare, insultano e poi minacciano.
Più a Sud, lungo la strada che da Bisceglie porta a Cusago, un’altra baraccopoli è sorta proprio a ridosso della strada. Sono zingari, insediati da circa un mese. «Purtroppo di fronte a questi fenomeni spesso abbiamo le mani legate perché mancano adeguati strumenti legislativi - continua il vicesindaco -. Per esempio, mentre è vietato sostare con le roulotte, non lo è farlo con i camper che sono assimilati alle auto. L’importante è non mettersi in divieto di sosta o dove il parcheggio è a pagamento. L’unica cosa che possiamo fare, e che puntualmente facciamo, è perseguire chi fa campeggio. Ovvero chi viene sorpreso a occupare la strada con tavoli, sedie o quant’altro». Cosa fare, quindi, contro questi zingari? «Quando la legge ce lo permette li mandiamo via - conclude De Corato -, ma il più delle volte non fanno che spostarsi altrove.

Nella maggior parte dei casi sono abbastanza furbi da scegliere luoghi in cui sostare non è vietato. Evitano, per esempio, di mettersi sulle strisce blu o gialle. Diventa, quindi, impossibile fare multe o portare via i camper con il carro attrezzi».

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