«Grave errore dare tutto questo potere ai piloti»

Il senatore Morando (Pd) accusa il sindacato: «Non si può prima firmare il piano e poi defilarsi perché gli autonomi non sono d’accordo»

da Roma

Senatore Enrico Morando, il comportamento del sindacato in questa vicenda Alitalia non è stato dei più edificanti.
«Concordo. Ma per capire bene la vicenda bisogna partire da marzo, quando fu la Cisl ad assumersi la grave responsabilità di bocciare la proposta di Air France, che oggi qualsiasi cittadino normodotato può comprendere quanto fosse migliore della cordata italiana... ».
Oggi però è la Cgil a mettere a repentaglio qualsiasi soluzione.
«Credo che già a marzo alla Cgil sia mancata la forza di spendersi positivamente. Oggi sta assumendo lo stesso ruolo e le stesse responsabilità della Cisl all’epoca... ».
Interpretando cioè la parte del sindacato «cattivo»?
«Sì. Non si può prima firmare il piano della Cai e poi, visto che i sindacati autonomi del personale di volo non sono d’accordo, defilarsi e prendere le distanze».
Errore dettato dalla paura o dalla politica?
«Non c’entra il rapporto tra politica e sindacato, non sono più quei tempi. La Cgil ha fatto un grave errore: così ha riconosciuto una specie di diritto di veto a organizzazioni sindacali la cui rappresentanza non è misurata da leggi trasparenti. Un sindacato serio deve decidere sulla base della propria rappresentatività: se condividi il piano, lo devi condividere fino in fondo».
Ora Epifani fa retromarcia.
«Il sindacato deve fare un passo indietro. Come ha fatto la Cisl, dopo marzo, capendo di essersi assunta una grave responsabilità. Anche se avrebbe fatto meglio a evitare entusiasmi non motivati... ».
Continua a mettere in parallelo il comportamento di Cisl e Cgil. Non è uno schema che ripropone il «collateralismo» del sindacato alla politica? Come se la Cisl avesse voluto fare uno sgarbo a Prodi, e la Cgil oggi a Berlusconi...
«Anzitutto non regalo la Cisl al centrodestra. E poi certe distorsioni sindacali sono nate lungo una storia travagliata e non perché il sindacato si fa braccio armato dell’opposizione di turno».
Il Pd non gioca allo sfascio?
«La logica del tanto peggio tanto meglio non ci appartiene. Sono incline all’autocritica, ma sull’Alitalia non vedo dove noi abbiamo commesso errori politici seri. E se vogliamo dirla tutta, credo che l’irrigidimento di oggi nasca dall’uso che Berlusconi fece dell’italianità di una cordata inesistente in campagna elettorale... ».
Insomma, nulla da rimproverare al Pd. L’opposizione ora può svolgere un ruolo positivo?
«Anche noi dobbiamo fare di tutto per convincere gli attori a superare l’impasse».
Il vostro quasi-alleato Di Pietro accusa il governo di fare ricatti con Alitalia come i mafiosi con le loro vittime.
«Non vale la pena di commentare: Di Pietro ci porta su una strada completamente sbagliata».
D’accordo su un ruolo più attivo di Fantozzi nella trattativa?
«Il commissario ha un ruolo decisivo, e deve uscire dall’ombra. È cruciale non tanto per cercare altri compratori, ma per uscire dalla cogestione con i piloti che ha tanto nuociuto alla compagnia. E deve rafforzare il piano industriale, cercando una forte partnership internazionale con Lufthansa o Air France.

Ma qui un ruolo deve giocarlo anche il governo, di intesa con i governi tedesco o francese».
A Colaninno può essere chiesto uno sforzo ulteriore?
«Assolutamente sì, visto che con il decreto che modifica la Marzano si sono già create delle condizioni di favore straordinarie».

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