Il primo a scendere in passerella è Emanuele Caldarera. Studia allo Ied di Milano e per disegnare la sua lingerie si è ispirato alla luce. La sua modella sfila con un body di silicone grigio plasmato sulla creta. Si è aperto così il secondo Triumph inspiration award, premio ideato dalla casa di moda intima per offrire a giovani designer di tutto il mondo la possibilità di far conoscere il loro talento.
La finale italiana si è svolta ieri sera sulla terrazza della Rinascente. In passerella 21 studenti di tre scuole di design: Ied e Naba di Milano e Accademia italiana di Firenze. Il primo premio - 7mila euro - è andato a Emanuele Caldarera. Secondi e terzi, rispettivamente, Genna Iura (Naba) e Barbara Gallo (Ied). Sul parterre, oltre alla giuria, tanti volti noti nel mondo del design - fra loro Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della moda - e, naturalmente, la madrina della serata: Alena Seredova. «Sono testimonial da cinque anni - dice -. In tutto questo tempo mi è cambiata la vita, ma sono contenta perché ho continuato a lavorare anche durante la gravidanza».
I giovani partecipanti, presentati da Francesco Facchinetti, hanno avuto la possibilità di veder sfilare i loro modelli su una passerella vera. Davanti agli occhi di giornalisti e tecnici del settore. Per molti è stata la prima esperienza. «Sono emozionato, quasi non riesco a parlare», ammette Emilio Diotta, studente dellAccademia italiana di Firenze, prima di presentare il suo modello ispirato alle colonne dei templi greci. È una guêpière bianca e grigia rifinita con un fiocco di raso nero. I giovani designer hanno creato la loro lingerie pensando alle icone più diverse, da Madonna a Marlene Dietrich, «donna sensuale e mascolina allo stesso tempo - spiega Roberta Accardi del Naba -, modello ancora in voga per tutte noi». Ma cè spazio anche per Cleopatra (che rivive in un completo beige rifinito con le perle), Kandinsky (il pittore ispira reggiseno e coulotte grigi e neri), la tecnologia (rappresentata da un completo intimo celeste a scacchi bianchi), il minimalismo (portato in passerella con un avveniristico completo grigio munito di bretelle).
«Lattesa dietro le quinte è bellissima e carica di tensione - racconta Jessica Bello, studentessa di Firenze -, siamo felicissimi e orgogliosi di veder sfilare le nostre opere. La gioia che provo è indescrivibile». Subito entra in passerella la sua creazione: è un body spigato viola che ricorda una farfalla colorata. Grandi applausi del pubblico e i complimenti di Facchinetti: «È bello vedere che ragazzi di 18-20 anni hanno il coraggio di esprimersi e dimostrare quello che sentono.
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