Guasto a bordo, volo annullato

Roberto Filibeck

Erano saliti tutti a bordo e l’aereo si stava già spostando per raggiungere la pista di decollo, ma è andato in panne dopo avere compiuto poche decine di metri. Si è così trasformato in un vero incubo per centoventi passeggeri quello che doveva essere un normale viaggio di neanche un’ora da Roma a Cagliari.
Tutto ha avuto inizio domenica sera, all’aeroporto di Fiumicino Leonardo Da Vinci. Dopo avere disbrigato le consuete operazioni di rito, i passeggeri sono saliti a bordo e si sono accomodati sui posti a loro assegnati. Sull’aereo, tra i centoventi occupanti c’erano anche una decina di bambini e un disabile sulla carrozzella.
I primi problemi sono sorti quando il comandante del Boeing 737 della compagnia Air One ha iniziato a compiere le prime manovre per spostare il velivolo dalla via di rullaggio fino alla testata della pista dalla quale sarebbe dovuto decollare. Ma una spia rossa si è accesa per segnalare un’anomalia. Il pilota per ovvie ragioni di sicurezza decide così di fare dietrofront. Certo, potrebbe anche trattarsi di un falso contatto, ma non può correre simili rischi.
In casi come questi l’ispezione accurata è a dir poco indispensabile. Per i passeggeri a bordo, che non capiscono bene cosa stia accadendo nel frattempo, le lancette dei minuti sembrano ferme. Passa più di mezz’ora prima che gli assistenti di volo dicano loro che dovranno scendere di nuovo dall’aereo e che forse ripartiranno più tardi con un altro velivolo. Forse. Una volta scesi a terra, però, le cose si mettono diversamente, perché un rappresentante dell’Air One riferisce che «non c’è un altro aereo pronto» e che dovranno pernottare in albergo. A quel punto in molti si spazientiscono e inveiscono contro alcuni dipendenti aeroportuali.
La situazione diventa ingestibile al punto che interviene la Polaria. Ma questo non è ancora sufficiente a riportare la calma. Non soddisfatti tutti i malcapitati passeggeri decidono, infatti, di presentare un esposto per denunciare l’accaduto. Poi per una trentina di loro l’estenuante trasferimento, a notte inoltrata, in un albergo vicino allo scalo, mentre tutti gli altri decidono di tornarsene a casa propria. Dove probabilmente hanno preferito restarci, perché ieri mattina ai banchi dei check-in, su un totale di centoventi passeggeri si sono presentati solo in quattro.


Come diretta conseguenza della cancellazione del volo Roma-Cagliari di domenica sera, tra l’altro, ieri mattina non sono mancati i disagi nell’aeroporto di Cagliari, dove cento passeggeri sono stati costretti a bivaccare circa tre ore nello scalo sardo prima di poter partire alla volta di Roma.

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