La guerra incivile dei «proprietari» della Resistenza

La guerra incivile dei «proprietari» della Resistenza

I fatti: il presidente della Provincia di Savona e sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza, subissato di fischi fino a impedirgli di parlare in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione; il primo cittadino di Santa Margherita, Roberto De Marchi, contestato alla cerimonia di intitolazione dei giardini della città ai Martiri della pulizia etnica in Venezia Giulia e Dalmazia.
Tutto questo solo in Liguria, mentre nel resto del Paese numerosi rappresentanti di governo e delle amministrazioni locali sono stati fatti oggetto, in questi giorni, di insulti, sberleffi e addirittura aggressioni, oppure bersaglio di uova più o meno fresche e di petardi.
Ha un bel dire il Capo dello Stato: «Pacificazione nazionale». E ha un bel ribadire il Presidente del Consiglio: «Pacificazione nazionale», su Resistenza, 25 Aprile 1945, foibe, e persino sulle celebrazioni dell’Unità d’Italia che pure rimandano a centocinquant’anni fa...


I finti democratici, veri paladini dell’intolleranza, ci tengono, eccome ci tengono, a continuare a cavalcare l’odio, il risentimento, la demonizzazione dell’avversario - l’eterno nemico! - anche a costo di ignorare la Storia (...)

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