«La guerra su Miss Padania? Il Pdl ha vinto con un bluff»

Francesca Zaccariotto, sindaco di San Donà di Piave, aveva detto: «Vogliono il braccio di ferro? Miss Padania si farà». Ha perso.
«Macché perso. Semplicemente, fra i due litiganti il terzo ha deciso».
La Lega voleva la finale alla fiera del Rosario, il Pdl diceva che sarebbe stato irriverente verso la Madonna del Colera.
«E gli organizzatori, dopo tanta pubblicità negativa, hanno annullato l’evento».
Bene o male purché se ne parli, diceva Oscar Wilde.
«Guardi che si è creato un brutto precedente: ogni volta il Pdl salterà su per contestare la sfilata».
Allora è vero che Lega e Pdl in Veneto si odiano.
«Questo è quello che volete far credere voi giornalisti».
Veramente è il Pdl che ha minacciato l’uscita da giunta e maggioranza, l’assessore Oliviero Leo ha presentato le dimissioni.
«Sì, a sua mamma. Ma non vale, è a me che doveva presentarle».
Era un bluff?
«Io non le ho viste, ’ste dimissioni. L’assessore me ne faccia avere una copia e poi ne parliamo».
E cosa vi dite?
«Se uno si dimette per un concorso di bellezza, forse è meglio che vada».
Eppure lei è quella che ha multato con mille euro un povero turista austriaco reo di fare acquisti da un venditore ambulante.
«E con ciò?»
Ha fama di una tosta. Invece questa volta si è spaventata.
«Io mi spavento per i problemi seri, non per chi si aggrappa a delle sciocchezze per avere una visibilità che altrimenti non avrebbe».
Ahi, reazione acida.
«Prendo solo atto che più volte il Pdl si è inserito in iniziative promosse dalla Lega per bloccarle. Il che stona col nostro patto di amicizia».
Begli amici.
«Ma poi sulle questioni importanti andiamo a bere lo spritz insieme. Che amarezza».
Il Pdl ne ha fatto una questione di rispetto religioso.
«A parte che quella è una fiera agricola, se era per una questione politica, ci saranno anche gli stand di Pd e Rifondazione. E se avessero fatto miss Berlusca io non mi sarei indignata».
Più che con le bandiere, ce l’avevano con gli slip...
«E la sfilata di moda in biancheria intima, allora? Quella si farà».
La Madonna del Colera si celebra in memoria della battaglia di Lepanto. Si sente nella parte dei musulmani cacciati dai cristiani?
«Io non mi sento cacciata da nessuno! Gli organizzatori si sono ritirati, mica li posso costringere. Io sarei andata avanti, volevo proprio vedere come andava a finire: se volevano la crisi, miss Padania non sarebbe bastata».
Ecco la Zaccariotto che conosciamo.
«Sì, però sono una donna».
Che fa, si appella al sesso debole?
«No, all’intelligenza. Non sono queste le battaglie che mi interessa vincere o perdere».
Sa un po’ di volpe con l’uva.
«Sono presidente della Provincia di Venezia e sindaco di San Donà di Piave, lavoro 12 ore al giorno: sono abituata a selezionare i problemi in base alla loro gravità».
Allora avrebbe dovuto tacere...
«Ero assediata dalle tv. Perché vede, funziona così. Io chiedo che Marghera sia considerato sito di crisi occupazionale nazionale, il ministro mi dice di no, io pagherei per avere l’attenzione mediatica, e invece nessuno mi caga, scusi il termine».
Prego.


«Poi però per le ragazze in costume verde arriva la Rai da Roma».
Eh, ma c’erano le dimissioni...
«Dimissioni che non ci sono, però. Quindi di che cosa stiamo parlando? Dell’articolo che grazie a me lei scriverà domani?».

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