"Colloqui segreti per armare l'Ucraina": il piano di Germania e India per Kiev

Mentre negli Usa gli aiuti militari sono bloccati al Congresso, l'Ue è quasi a secco di scorte e starebbe cercando in tutto il mondo munizioni per l'artiglieria da inviare alle forze ucraine. Ecco il piano della Germania

"Colloqui segreti per armare l'Ucraina": il piano di Germania e India per Kiev
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La situazione è critica. L'Ucraina deve resistere al ritorno di fiamma della Russia ma per farlo ha bisogno di ulteriore sostegno esterno. Il problema più grande è che Stati Uniti e Unione europea, ovvero i principali sostenitori di Kiev, sono alle prese con due problemi non da poco. Mentre negli Usa gli aiuti militari sono bloccati al Congresso, l'Ue è quasi a secco di scorte e starebbe cercando in tutto il mondo munizioni per l'artiglieria da inviare alle forze ucraine. La Germania, ad esempio, sarebbe impegnata a condurre trattative segrete con l'India – che ha a disposizione massicce scorte belliche – proprio per l'acquisto di diverse centinaia di migliaia di proiettili di artiglieria da spedire agli uomini di Volodymyr Zelensky. Accordi simili, vociferano alcune fonti istituzionali a Berlino, potrebbero essere possibili anche con i Paesi arabi e africani, e pure con alcuni Stati dei Balcani.

I colloqui tra Germania e India

Se il settimanale tedesco Der Spiegel ha acceso i riflettori sulla particolare siutazione dell'India, il quotidiano russo Pravda ha parlato di colloqui segreti tra Germania e India. A quanto pare, Nuova Delhi può contare su ingenti scorte militari ma non vorrebbe apertamente venderle per sostenere indirettamente l'Ucraina in quanto il governo guidato da Narendra Modi mantiene ancora rapporti amichevoli con la Russia. Di conseguenza, sarebbero in corso trattative sulla possibilità di ottenere le munizioni tramite intermediari.

Pare che in un recente incontro informale di diplomatici e funzionari europei a Berlino, la proposta di rivolgersi a Paesi extra europei sarebbe stata avanzata e ritenuta plausibile per rafforzare le scorte di munizioni ucraine. La questione più spinosa coincide però con come convincere queste nazioni. Tra le quali, come detto, qualcuno avrebbe inserito l'India, facendo presente che il gigante asiatico mantiene una grande scorta di munizioni di artiglieria.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, l’India ha mantenuto una posizione neutrale alla luce dei suoi legami storici con Mosca. Delhi insiste sul suo diritto di navigare a suo modo in un mondo multipolare. Senza dimenticare che la Russia è stata uno dei più importanti fornitori militari del governo indiano. Come se non bastasse, dopo che le sanzioni economiche hanno intaccato le vendite di petrolio russo, l’India è diventata uno dei principali acquirenti della preziosa risorsa dal Cremlino a prezzi scontati. Sarà dunque difficile, nel caso, convincere Modi a cedere sul dossier armi a Kiev.

A caccia di scorte militari

I governi europei potrebbero non sono in grado di procurarsi da soli l’equipaggiamento militare necessario per continuare a sostenere l'Ucraina. O almeno, non in quantità sufficiente. Basti pensare che alla fine del marzo 2023 i capi di Stato e di governo dell’Ue avevano deciso di consegnare a Kiev un milione di colpi di artiglieria entro dodici mesi. Il responsabile della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha tuttavia recentemente dovuto ammettere che entro la scadenza sarà possibile consegnare solo mezzo milione di munizioni, e che la soglia del milione verrà raggiunta solo verso la fine dell'anno.

Il numero limitato delle scorte a disposizione delle forze armate ucraine sta diventando critica. I resoconti dei media negli ultimi tempi hanno indicato che l’Ucraina potrebbe affrontare una catastrofica carenza di forniture come proiettili e difese aeree entro poche settimane.

Ecco perché in Europa si starebbe seriamente iniziando a prendere in considerazione l'ipotesi di ottenere aiuti militari da ogni angolo del mondo. Il problema, però, sarà quello di convincere Paesi terzi – e fin qui rimasti a margine della questione ucraina - ad essere indirettamente coinvolti nel conflitto.

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