Nuovi attimi di terrore in Libano per le forze Unifil: inizialmente le notizie hanno parlato di un colpo di artiglieria che ha colpito, senza esplodere, il tetto della palestra della base italiana di Shama, nel sud del Paese, dove sono di stanza i soldati italiani, senza provocare feriti. Dalle prime ricostruzioni, sembrava che il colpo fosse partito da soldati israeliani impegnati nell’area. "L'ordigno non è esploso ed è stato fatto brillare dal contingente italiano subito dopo", ha affermato all'Adnkronos il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, confermando che è stata una granata a colpire la palestra della base italiana. I soldati erano nei bunker in quel momento.
"Ho parlato con il nuovo ministro degli Esteri israeliano per chiedere un chiarimento su quanto accaduto a Shama, dove un proiettile è caduto sul tetto della palestra della nostra base Unifil nel sud del Libano. Ho spiegato che i nostri soldati sono lì per la pace e non sono terroristi. Lui è stato molto disponibile e mi ha assicurato che accerterà immediatamente quanto accaduto e ci risponderà in tempi brevi": lo afferna il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della sua visita all'Eso di Monaco di Baviera.
In un primo contatto telefonico con il nuovo ministro per gli Affari Esteri israeliano, Gideon Saar, Tajani ha innanzitutto reiterato le richieste di garantire la sicurezza dei militari impegnati nella missione ONU in Libano e l'inaccettabilità dei recenti attacchi contro il suo personale e infrastrutture, compreso il recente episodio. Stro Saar ha garantito un'immediata inchiesta sull'accaduto. "Sul Libano, ho anche espresso a Saar il vivo auspicio per il raggiungimento di un cessate il fuoco, sottolineando il ruolo che può svolgere la missione Unifil per dare piena attuazione della risoluzione 1701" ha indicato il titolare della Farnesina. I due Ministri hanno quindi discusso dei rischi di una ulteriore escalation di violenza nella regione, in particolare nel caso di un aggravarsi del confronto tra Israele ed Iran. Sulle prospettive di pace, Tajani ha auspicato che possa essere raggiunta una intesa per la cessazione delle violenze nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi, alla luce della scomparsa del leader di Hamas Sinwar.
Nella giornata di ieri un altro incidente aveva avuto per protagoniste le forze Unifil. Persone non identificate hanno sparato colpi d'arma da fuoco in direzione di una pattuglia Unifil vicino Qallawiyah, nel sud del Libano. Due o tre persone non identificate hanno sparato circa 30 colpi nella direzione dei peacekeeper,che hanno risposto al fuoco dai loro veicoli e si sono messi in sicurezza. Nessuno è rimasto ferito e non ci sono stati danni ai veicoli. Unifil ha ricordato alle autorità libanesi "la loro responsabilità nel garantire la sicurezza dei peacekeeper, che stanno svolgendo un lavoro delicato e importante sul territorio libanese", richiedendo alle autorità libanesi di condurre un’indagine completa su questo incidente e "di portare i responsabili davanti alla giustizia".
Appena due giorni fa il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha condannato "i numerosi incidenti che hanno avuto un impatto" sull'Unifil e che hanno ferito i peacekeeper nelle ultime settimane in Libano.
Le Nazioni Unite hanno esortato "tutte le parti a prendere tutte le misure necessarie per rispettare la sicurezza e la protezione del personale e dei locali dell'Unifil", ricordando "che i peacekeeper non devono mai essere il bersaglio di un attacco".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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