La Russia ha avvertito l'Occidente che la costante escalation del conflitto con Mosca nella guerra in Ucraina minaccia uno scontro militare diretto tra potenze nucleari. "La linea occidentale porta con sé la minaccia di uno scontro militare diretto tra le potenze nucleari, che è carico di conseguenze catastrofiche". Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, parlando allo Xiangshan Forum di Pechino, ha accusato l'Occidente di voler infliggere una "sconfitta strategica" a Mosca in una "guerra ibrida", elogiando invece le relazioni Russia-Cina come un modello "esemplare" per i Paesi "che non voglio legarsi al blocco occidente".
L'Occidente vuole espandere il conflitto in Ucraina alla regione dell'Asia-Pacifico dove la Nato sta nascondendo un aumento di forze con un "ostentato desiderio di dialogo", ha aggiunto Shoigu allo Xiangshan Forum, il più grande evento di diplomazia militare della Cina. I Paesi della Nato, ha rincarato il ministro russo, stanno promuovendo una corsa agli armamenti, aumentando la loro presenza militare e la frequenza e la portata delle esercitazioni militari. Le forze statunitensi, nella lettura di Shoigu, utilizzeranno gli scambi di informazioni con Tokyo e Seul sui lanci missilistici per scoraggiare Russia e Cina.
Washington, in più, sta cercando di utilizzare il cambiamento climatico e i disastri naturali come scusa per "interventi umanitari". Mentre l'emergere di nuovi blocchi di sicurezza come Quad (Usa, India, Giappone e Australi) e Aukus (Australia, Usa, e Uk) ha minato il ruolo dell'Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) e gli sforzi di non proliferazione nucleare nella regione. Allo stesso tempo, la mossa russa di revocare la ratifica del Trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari non significa la fine dell'accordo e Mosca non sta abbassando la soglia per l'uso delle armi nucleari. "Cerchiamo solo di ripristinare la parità con gli Stati Uniti, che non hanno ratificato questo trattato - ha detto Shoigu -. Non stiamo parlando della sua distruzione". Mosca è pronta per i colloqui sulla soluzione postbellica della crisi ucraina e su un'ulteriore "coesistenza" con l'Occidente che, però, deve smettere di cercare la sconfitta strategica della Russia. Le condizioni per tali colloqui non sono ancora state create, ma è "anche importante garantire relazioni paritarie tra tutte le potenze nucleari e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che hanno una responsabilità speciale nel sostenere la pace e la stabilità globale".
Intanto sono 60 gli arresti effettuati per i disordini di ieri sera nell'aeroporto di Majachkalà, nel Daghestan, dove un centinaio di persone hanno protestato con slogan antisemiti per l'arrivo di un volo da Tel Aviv, invadendo anche la pista. Negli scontri per riportare la calma nello scalo, 9 poliziotti sono stati feriti. A tracciare un primo bilancio sono le autorità russe.
"Più di 150 partecipanti attiv ai disordini sono stati identificati, e 60 di loro sono stati arrestati", ha riferito l'ufficio stampa del ministero russo degli Interni in un comunicato, precisando che 2 dei 9 poliziotti feriti sono in ospedale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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