
Mai come nelle ultime settimane, scenari internazionali sono apparsi così in bilico. Era dai tempi della Guerra fredda che non si registravano tensioni così preoccupanti e che l'Europa non era sull'orlo si un conflitto bellico. È impossibile prevedere cosa potrebbe accadere da qui al futuro immediato, soprattutto per le intenzione di Vladimir Putin: le diplomazie sono all'opera ma si lavora anche sull'altro fronte, quello della difesa armata, divenuto ormai imprescindibile anche per l'Europa che per decenni ha tergiversato. L'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca ha spostato molti equilibri e rotto un equilibrio che, seppur instabile, si protraeva da due anni.
"Putin e Trump parlano un unico linguaggio, un linguaggio che si usa a New York nel tipico business statunitense o anche nella San Pietroburgo criminale e questo permette loro di capirsi bene, molto meglio di quello che Putin può capire quando si confronta con altri capi di Stato", ha spiegato l'oligarca e oppositore russo in esilio Mikhail Khodorkovsky a Zona Bianca, in onda questa sera su Rete4. "È un liguaggio affine a un business più specifico, dove la violenza e la pressione rappresentano una cosa che viene praticata quotidianamente", ha proseguito.
Sulla trattiva per il cessate il fuoco in Ucraina, "non di una pace giusta", secondo Khodorkovsky "Trump ha le migliori possibilità di raggiungerlo, ma non dipende solo da lui". Ovviamente la volontà di Putin è fondamentale ed è necessario convincerlo dell'utilità di un simile accordo. Con gli Stati Uniti che minacciano di togliere la difesa all'Unione europea, quest'ultima si è resa conto che in caso di necessità non avrebbe le potenzialità e le capacità di proteggere i suoi territori.
Sul riarmo europeo, l'oligarca ha spiegato che nei prossimi anni, secondo lui gli Usa avranno tolto l'ombrello difensivo all'Europa e "questo spingerà Putin ad avere degli atteggiamenti violenti sul continente e l'Europa dovrà riconfigurarsi dal punto di vista bellico". Il riarmo europeo, nella previsione di Khodorkovsky è fondamentale, perché "le prospettive dei prossimi 10 anni, dopo che Putin non avrà perso la guerra in Ucraina, sono quelle di avere una grande guerra che potrà essere o fredda o anche rovente".
Ma per fare in modo che la guerra non esploda in tutto il suo impeto, trascinando nel sangue l'Unione europea, l'Ucraina "dovrà continuare a difendersi e dimostrare la sua capacità di saper resistere dopo un eventuale accordo sul cessate il fuoco". L'obiettivo di Putin, in questo momento, è ottenere una pace in cui c'è la "sottomissione di Kiev". La Russia, in questo momento, "cerca di avere il ruolo che aveva l'amministrazione dell'Unione sovietica prima di Gorbachev, ma chi è che gliela potrebbe dare questa amministrazione?".
Nella stessa puntata è stato intervistato anche Alexander Baunov, ex diplomatico russo e oggi ricercatore del Carnegie Eurasia Center di Berlino, secondo il quale Putin "sta diventando anziano, si avvicina alla fine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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