Il test in Corea, le richieste di Kiev e i dubbi di Berlino: cosa può fare il super-missile Taurus

Un test effettuato dalla Corea del Sud ha riportato alla ribalta il super-missile Taurus. Prodotto congiuntamente da Germania e Svezia, è oggetto delle resistenze tedesche alla sua cessione a Kiev

Il test in Corea, le richieste di Kiev e i dubbi di Berlino: cosa può fare il super-missile Taurus
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Seoul, nelle ultime ore, è finita nell'occhio del ciclone per via alcuni test militari. La Corea del Sud, infatti, ha effettuato il primo lancio del missile da crociera Taurus KEPD 350K, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa ufficiale Yonhap, citando funzionari dell'Aeronautica militare della Repubblica di Corea.

Secondo quanto si legge nel rapporto, l'8 e il 10 ottobre sono stati lanciati un numero imprecisato di missili contro obiettivi designati nel Mar Giallo, che hanno colpito con successo i loro obiettivi, dopo aver percorso 400 km. La Corea del Sud schiera questo supermissile a bordo della sua flotta di aerei da combattimento Boeing F-15K Slam Eagle. Si tratta di una versione potenziata del Taurus KEPD 350 impiegato dalle flotte di aerei da combattimento Panavia Tornado e dai Boeing EF-18 Hornet ed Eurofighter Typhoon delle aeronautica tedesca e spagnola. Un contratto iniziale per l'arma era stato firmato nel novembre 2013, e la Corea del Sud aveva lanciato per la prima volta il missile nel 2017, in risposta al sesto test nucleare di Pyongyang nel settembre di quell'anno. Da allora non è stato più lanciato fino ai test di queste ultime ore. Cosa c'entra, tuttavia, questo test con la guerra in Ucraina?

Il missile Taurus ha un peso di 1.400 kg, una lunghezza di 5,1 m, un'altezza di 32 cm e una larghezza di 63 cm. Dotato della testata Multi-Effect Penetrator Highly Sophisticated and Target Optimised (MEPHISTO) e di un sistema di fusione intelligente, è stato progettato per essere utilizzato contro obiettivi rinforzati, come bunker e centri di comando nascosti: ecco perché viene reputato un super-missile, ad alta letalità. Taurus, essendo un missile a lungo raggio, se lanciato da Seoul, può colpire punti chiave della Corea del Nord entro 15 minuti, grazie alla sua velocità massima di 1.163 chilometri orari. Nel 2018 la Corea del Sud ha firmato un ulteriore contratto per l'acquisto di altri 90 missili Taurus a lungo raggio, lanciati dall'aria e anti-bunker, nel contesto delle crescenti tensioni con la Corea del Nord.

Ma se, da un lato, queste forniture sono funzionali al caso coreano, più ad est c'è qualcun'altro che implora di ottenerle per la sua difesa: Kiev. Nel novero delle richieste ucraine agli alleati occidentali, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si era rifiutato di fornire missili Taurus, a differenza di Regno Unito e Francia che hanno fornito i loro Storm Shadow/SCALP-EG a Kiev l'anno scorso. Il Taurus, è un missile aria-superficie sviluppato congiuntamente da Germania e Svezia, è dotato di tecnologia stealth, che lo rende difficile da rilevare. È alimentato da un motore turbofan e ha una gittata ufficiale fino a 500 chilometri. Una manna dal cielo-nemmeno a dirlo- per la difesa ucraina. Tuttavia Scholz era stato irremovibile sulla questione, che aveva scatenato una querelle con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Scholz ha sostenuto che i missili Taurus non potevano essere schierati senza la presenza di soldati tedeschi: troppo rischioso inviare truppe in Ucraina a questo scopo, rischiando di provocare la reazione di Vladimir Putin.

"La Germania ha preso una decisione chiara su cosa faremo e cosa non faremo. Questa decisione non cambierà", ha detto Scholz il 13 settembre, rimanendo irremovibile nel suo rifiuto di fornire i missili all'Ucraina.

Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, durante il loro incontro a Washington, non hanno scelto di revocare le restrizioni sull'uso di armi a lungo raggio fornite dall'Occidente sul suolo russo. Kiev ha ripetutamente promesso che non attaccherebbe Mosca con armi a lungo raggio senza l'approvazione ufficiale dei suoi patron: ma a Berlino la rassicurazione non basta.

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