Stoltenberg: "Più armi nucleari in Europa". La replica di Mosca: "Un'altra escalation"

Il segretario generale della Nato ha affermato che sono in corso discussioni tra i Paesi membri per spostare armi atomiche dai depositi e metterle in standby, con una funzione di deterrenza contro la Russia

Stoltenberg: "Più armi nucleari in Europa". La replica di Mosca: "Un'altra escalation"
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Il numero di armi nucleari schierate in Europa potrebbe presto aumentare. Intervenendo al quartier generale della Nato a Bruxelles, Jens Stoltenberg ha invitato i Paesi dell’Alleanza atlantica a dare una dimostrazione del loro arsenale atomico, aggiungendo che sono in corso consultazioni tra gli Stati membri su come ritirare queste armi dai depositi e metterle in standby, con una funzione di deterrenza contro la Russia.

La trasparenza aiuta a comunicare il messaggio diretto che noi, ovviamente, siamo un'alleanza nucleare”, ha dichiarato Stoltenberg. “L'obiettivo della Nato è, ovviamente, un mondo senza armi nucleari, ma finché esisteranno le armi nucleari, rimarremo un'alleanza nucleare, perché un mondo in cui Russia, Cina e Corea del Nord hanno armi nucleari, e la Nato no, è un mondo più pericoloso”. Come si legge sul Kyiv Independent, il presidente Vladimir Putin ha ripetutamente lanciato minacce nucleari contro l’Ucraina che, fino ad ora, non si sono concretizzate e la Russia sta continuando a condurre la sua guerra totale senza utilizzare armi di distruzione di massa.

La replica di Mosca alle parole di Stoltenberg non si è fatta attendere. "Questa non è altro che una nuova escalation della tensione”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo cui il leader della Federazione "non tocca mai di propria iniziativa" le questioni riguardanti le armi nucleari, a differenza dei vertici occidentali, ma lo fa solamente "quando risponde alle domande di qualcuno, alle domande dei giornalisti, compresi quelli stranieri". Secondo Peskov, inoltre, le dichiarazioni del segretario generale della Nato contraddicono gli esisti del summit sulla pace in Ucraina tenutosi in Svizzera "che affermano, se non sbaglio, l'inammissibilità di tale retorica".

Nelle ultime settimane, la Russia ha accusato l’Occidente di star spingendo il mondo sull’orlo del conflitto atomico, fornendo a Kiev miliardi di dollari in armi che vengono utilizzate anche contro il territorio della Federazione. Secondo la “dottrina nucleare” di Mosca, anche attacchi con dispositivi bellici convenzionali superiori a quelli schierati dal Cremlino giustificherebbe una risposta con testate di distruzione di massa.

Stando ai dati della Federation for American Scientists, Russia e Stati Uniti detengono l’88% dell’arsenale nucleare mondiale.

In particolare, Washington ha schierato circa 100 missili B61 in cinque Paesi europei (Turchia, Italia, Belgio, Olanda e Germania) e ne ha un altro centinaio nei suoi confini. Mosca dovrebbe avere circa 1.558 armi atomiche tattiche, ma secondo gli esperti è difficile stabilire una stima precisa visto l’alone di segretezza che circonda l’arsenale del Cremlino.

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