Creare una comunità di southworkers con base in Sardegna e valorizzare così realtà che vivono di stagionalità e borghi rurali. È l'obiettivo di «Soon - South opportunity, open network», un nuovissimo progetto messo a punto da cinque giovani sardi: Luisa Zedda, strategy e network developer; Maurizio Orgiana, business developer e docente di Destination management; Francesca Usai, esperta di comunicazione e marketing; Marta Lodi, community manager ed esperta di psicologia; Elide Sandrin, graphic designer. La loro idea prende spunto proprio dal fenomeno del lavoro a distanza da luoghi normalmente associati alla vacanza ed è stato presentato in occasione dell'hackathon «Accesso remoto - Lavorare, formarsi e connettersi oltre la presenza fisica», promosso da Innois e organizzato da Open Campus, nell'ambito del quale ha vinto anche il primo premio da cinquemila euro. Soon offre consulenza e servizi personalizzati ai lavoratori che vogliano dedicarsi al lavoro da remoto, valorizzando al tempo stesso il territorio. Chiave del progetto è l'app Soon, una vetrina virtuale di domanda e offerta di servizi che permette anche di creare connessioni fra chi lavora in modalità smart. «Le community sarde già pronte ad accogliere i progetti di vita e lavoro sostenibili dei southworker sono Castiadas, Lollove e Tiana raccontano i fondatori -. Sicuramente investiremo il premio per potenziare la presenza nel territorio e strutturare il nostro modello di business, anche ricercando ulteriori finanziamenti per azioni di sviluppo territoriale».
Ma non finisce qui: «Il community manager sarà presente nelle realtà coinvolte per monitorare l'insediamento dei southworker concludono -. Soon vuole veramente trasformare l'esperienza del lavoro da remoto nel cosiddetto wise working, e rendere così finalmente il Sud un luogo dove i talenti si esprimano virtuosamente e trovino un disegno di futuro».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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