I franchi tiratori salvano gli uccellini

Il voto segreto salva gli uccelli migratori, quei 141mila tra fringuelli, storni, peppole, pispole e frosoni, che attraversano i nostri cieli durante la stagione venatoria. E che quasi ogni anno venivano impallinati grazie alla legge in deroga (alle normative europee) approvata all’ultimo momento dal consiglio regionale. Quest’anno il consiglio ha bocciato la deroga. Determinante, nella vittoria ambientalista, è stato il voto a scrutinio segreto richiesto ieri mattina dall’Italia dei Valori. Dalle dichiarazioni di voto rilasciate poco prima in aula il fronte del «sì» appariva ben più consistente di quello del «no», quest’ultimo formato da Italia dei Valori, Pd e Sinistra Ecologia e Libertà. Ma poi c’è stato quel voto segreto che da un lato ha nascosto l’appartenenza politica e dall’altro ha svelato la coscienza ambientalista. Esulta il Wwf: «Il consiglio ha dimostrato grande responsabilità rifiutandosi di approvare una legge palesemente illegittima. La buona notizia arriva nell’anno della biodiversità, tematica molto sentita in Regione» ha dichiarato Paola Brambilla presidente Wwf. Ma non c’è solo la sensibilità per l’ecologia, «l’ufficio legale del Pirellone aveva già espresso l’illegittimità della deroga sotto il profilo tecnico - spiegano al Wwf - E a luglio la Corte di giustizia dell’Unione europea aveva condannato l’Italia a pagare una multa per aver disatteso la normativa sui piccoli uccelli. Insomma, non è la prima volta che, per accontentare una frangia di cacciatori perlopiù concentrati nelle province di Bergamo e Brescia che ama sparare agli uccelli migratori, la Regione deve pagare penali, che si traducono poi in tasse più alte». Una «sconfitta» per Carlo Saffiotti (Pdl) relatore dell’ultima disciplina della caccia in deroga. Che si era appellato al «buon senso» e aveva coinvolto esperti in campo giuridico, faunistico e ornitologico. Stefano Zamponi (IdV) ha ricordato che «lo stesso Formigoni aveva in più occasioni invitato il consiglio regionale a non votare sulla caccia in deroga e che nonostante queste indicazioni la maggioranza sembrava voler sfidare la corte costituzionale, l’Unione europea e il parlamento».


«Il presidente Formigoni - puntualizza il capogruppo del Pdl Paolo Valentini - e il consiglio regionale sono stati contrari alla caccia in deroga perché rispettano le leggi e la dignità dei cacciatori». È passata invece la legge sui richiami vivi, quella cioè che permette ai cacciatori di portare con sè piccoli volatili-esca.

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