I furbetti della Blu Area «perdono» la tessera e posteggiano ovunque

I furbetti della Blu Area «perdono» la tessera e posteggiano ovunque

Conoscete il racconto di Gianni Rodari Il semaforo blu? C'è un semaforo che un giorno decide di non dare più il classico segnale rosso, giallo o verde. Ma si accende di blu. E subito il traffico impazzisce perché nessuno sa che cosa voglia dire. Dalla fantasia alla realtà: che può succedere se un giorno tutte le strisce dei parcheggi, prima bianche o gialle, divengono all'improvviso blu? Al cittadino genovese è venuto quasi un colpo: stare dietro alla burocrazia delle domande, capire dove finisca la zona A e dove inizi la B, raccapezzarsi su come un poveraccio che fa consegne per tutta la città può ottenere il giusto pass per non dover pagare ogni volta i 2 euro per l'ora di sosta... I mugugni sono piovuti a raffica. Gli addetti dell'Ami - la società incaricata dal Comune della gestione della Blu Area - hanno visto le loro mail intasate di domande. Ma c'è anche stato qualcuno che, in tutto questo parapiglia della novità blu e azzurra, ha messo al lavoro le sue doti e il suo ingegno. La normativa prevede altresì che si possa fare un solo tagliando per macchina al costo di 25 euro annui, a meno che la macchina non sia co-intestata a due differenti persone. Ma non è questo il caso del signor Piero (nome inventato, fatti assolutamente veri). Residente fuori Genova ha chiesto un pass per la zona A dove lavora. Dopo appena un mese, si ripresenta allo sportello dicendo che ha perso il tagliando. Risposta: «Può riaverne un altro, ma deve pagare nuovamente 25 euro...». Questa volta il sig. Piero mette una bella X sulla zona G, dichiarando di essere ospite di una amica che abita in quella zona. E il gioco è fatto. Di volta in volta, a seconda della zona dove debba andare, il nostro astuto cittadino usa o l'uno o l'altro tagliando, evitando di pagare i 2 euro all'ora che gli fanno risparmiare, in un anno, ben più dei 25 euro ora pagati! Nessuno controlla la residenza, guardano solo se il tagliando è esposto. La cosa è giunta anche alle orecchie del personale dell'Ami. Da qualche mese sono iniziate le contromisure. «I nuovi tagliandi sono adesivi e non più di cartone. E ora, con le nuove richieste, occorrerà presentare o il contratto del locatario o un'autocertificazione. E se uno firma, dichiarando il falso, si assume le sue responsabilità di legge». Intanto, a proposito di consultivi e di resoconti, a chiusura di questi mesi del 2007 con ben 22 mila contrassegni venduti, l'Ami ha svolto diversi sondaggi tra i cittadini nella zona di Foce, Carignano e Centro storico. Le polemiche sono diminuite e, anzi, pare che molti residenti (ed i commercianti in particolare) abbiano iniziato ad apprezzare l'iniziativa perché, anche se il posto macchina continua a non essere assicurato, effettivamente ci sono più posti disponibili. L'aumento dell'uso dell'autobus nelle zone interessate non è così significativo (il 4%) ma lascia anch'esso ben sperare. La zona di Carignano, inoltre, ha visto un aumento del valore degli appartamenti: molti attribuiscono questo fatto proprio alla presenza dei parcheggi blu che offre più garanzie per un posto auto.

E a chi domanda se le zone blu continueranno ad estendersi (ad esempio ad Albaro) arriva la pronta risposta: «A decidere è il Comune. Anche se i nostri studi di fattibilità danno esito positivo». Insomma, il semaforo blu, non solo quello di Gianni Rodari, continua a dare il via libera.

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