Le credono. Al di là delle convinzioni della magistratura di Perugia e delle prove apportate dallaccusa. Al di là dellimmagine ambigua trasmessa dai mass media italiani. E le credono a tal punto che per dimostrarne linnocenza, Curt Knox e Edda Mellas, i genitori di Amanda Knox, la 21enne americana accusata, insieme allex fidanzato Raffaele Sollecito e a Rudy Guede, di avere ucciso Meredith Kercher, hanno usato fondi pensione, venduto beni e ipotecato la casa. Insomma, si sono rovinati per pagare investigatori, avvocati ed esperti. E per starle vicino, ora che si approssima il 16 settembre, data delludienza preliminare per stabilire leventuale rinvio a giudizio, i genitori di Amanda, sebbene divorziati, hanno affittato una piccola casa vicino al penitenziario di Capanne dove è incarcerata la figlia.
In unintervista rilasciata al Seattle Times Curt e Edda raccontano la convinzione dellinnocenza della figlia e i dubbi sullimpianto accusatorio. Ma evitano, contrariamente a quanto fatto in una precedente intervista allo stesso quotidiano, di criticare loperato di polizia e magistratura italiane. «Non abbiamo altra scelta che credere nel sistema giudiziario italiano - ha detto Curt Knox - perché crediamo che Amanda potrà essere scagionata pienamente. Ciò che possiamo dire pubblicamente è molto diverso da ciò che in verità proviamo dentro di noi». Una prudenza dettata forse dalla volontà di non irritare gli inquirenti alla vigilia delludienza preliminare. E anche dal timore di essere «spiati». «Intercettazioni e cimici a profusione, secondo i Knox», spiega il quotidiano. Timori che non impediscono al padre di Amanda di mettere in fila ciò che non convince nellaccusa: dallimmagine di una ragazza ninfomane e dedita alle droghe alle prove che «allinizio sembravano schiaccianti ma che poi si sono sgretolate», come il video di sorveglianza «troppo sgranato» o il coltello della cucina di Sollecito, larma del delitto, che secondo gli esperti della famiglia Knox non è compatibile con le tre ferite che hanno squarciato la gola della vittima.
Le accuse, quelle esplicite, alla nostra magistratura sono invece lasciate alle dichiarazioni di esperti interpellati dal giornale, come il giornalista Doug Preston, che critica il procuratore titolare dellindagine Giuliano Mignini.
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