I giochini al massacro dei partiti

La politica italiana si è in­ventata un altro giochino sadomaso: è un sistema di bipolarismo intro­verso, a doppio turno

Mentre il professor Sartori si diver­te a fare il capostazione giocan­do con i sistemi elettorali, preferendo il doppio turno, la politica italiana si è in­ventata un altro giochino a doppio tur­no: è un sistema di bipolarismo intro­verso, a doppio turno.

Vi spiego il giochino sadomaso: i gio­catori del versante sinistro si dividono in rottamatori e rottamati e i giocatori del versante destro si dividono in azze­ratori e azzerati. Il gioco prevede che i primi riescano a cacciare i secondi; ma l’abilità dei secondi è di passare nella squadra dei primi. Si tratta di un giochi­no al massacro, ma come tutti i giochi è un massacro virtuale. C’è sempre un Maxxi o un mini-rifugio per ripescare melandri e malandrini. Gli azzeratori vincenti sono nominati azzannatori e i rottamatori vincenti sono proclamati rottweiler.

Il suddetto bipolarismo è a doppio turno, come desidera il professor Sarto­ri, perché dopo aver massacrato i com­pagni di versante, gli sfidanti dovran­no affrontare i massacratori del campo avverso. Nei piccoli partiti gli azzerato­ri coincidono con gli azzerati, o man­cando i giocatori la faida si trasferisce in famiglia (caso Fini-Tulliani). Il nuo­vo sistema elettorale è sulla falsa riga dei giochi infantili Mago/Libero o Guardie e Ladri.

Quel che non è chiaro è chi stabilisce i titoli per essere rottamatori o

azzerato­ri: l’età anagrafica o politica? La fedina penale? Il certificato medico? Il nume­ro di scarpa? Su una cosa c’è accordo bi­partisan: escludere di discriminare per capacità e intelligenza. Sarebbe un’infamia e una strage.

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