I personaggi e i fatti che raccontano la storia del nostro Paese in una serie di immagini d'autore

L e storie e le controstorie scritte su Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione (Pietrelcina 1887, San Giovanni Rotondo 1968) si sprecano. Un numero considerevole che già dice dell'eccezionalità di quest'uomo appartenente all'ordine dei frati minori dei cappuccini che la Chiesa cattolica ha proclamato santo. Per molti egli è stato un «alter Christus», ovvero uno dei pochi che ha vissuto sulla propria pelle ciò che visse duemila anni prima Gesù Cristo fino al privilegio di ricevere le sue stigmate. Forse, prima di Padre Pio, soltanto san Francesco d'Assisi arrivò a tanto.
Giovanni Paolo II ebbe un filo diretto con Padre Pio il quale, in qualche modo, vide il suo futuro radioso e arrivò a consigliargli di perseverare sulla strada del sacerdozio. Karol Wojtyla conosceva ben prima dell'elezione al soglio di Pietro la santità di Padre Pio. La sua fama crebbe in tutto il mondo anche a motivo delle sue stigmate, un segno esteriore di una profonda unione interiore con Cristo. Fu nell'agosto del 1918 che Padre Pio affermò di aver avuto delle visioni su di un personaggio che lo avrebbe trafitto con una lancia, lasciandogli una ferita costantemente aperta. Poco tempo dopo egli disse di aver ricevuto una seconda visione grazie alla quale appunto ricevette le stigmate.
L'inizio del manifestarsi delle stigmate risale al 1910, quando per una malattia il religioso aveva avuto il permesso di lasciare il convento e di vivere nella sua casa natale a Pietrelcina. Non distante dal paese, tutti i giorni, dopo aver celebrato la messa, si recava in una località detta Piana Romana, dove il fratello Michele aveva costruito per lui una capanna e dove aveva la possibilità di pregare e meditare all'aria aperta, cosa che giovava molto ai suoi polmoni malati. Il fenomeno delle stigmate, rivelò al suo confessore, cominciò a manifestarsi proprio in quel luogo, nel pomeriggio del 7 settembre 1910, e si manifestò con maggior intensità un anno dopo, nel settembre 1911, quando il frate scrisse al suo direttore spirituale: «In mezzo al palmo delle mani è apparso un po' di rosso, grande quanto la forma di un centesimo, accompagnato da un forte e acuto dolore. Questo dolore è più sensibile alla mano sinistra. Anche sotto i piedi avverto un po' di dolore».
Nello stesso periodo iniziarono a circolare voci secondo le quali la sua persona aveva cominciato a emanare un «inspiegabile» profumo, che non era percepito da tutti allo stesso modo: «Chi diceva di sentire profumo di rose, chi di violette, di gelsomino, di incenso, di giglio, di lavanda ecc.».

La voce della comparsa delle stigmate fece il giro del mondo e San Giovanni Rotondo divenne meta di pellegrinaggio da parte di persone che speravano di ottenere grazie. I pellegrini gli attribuirono il merito di alcune conversioni e guarigioni «inaspettate», grazie alla sua intercessione presso Dio.

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