«I proiettili fischiavano da ogni parte» Terrore tra la posta e il supermercato

«Non ci sentiamo più sicuri con tutte queste rapine, il nostro è diventato un quartiere troppo pericoloso». Rabbia e paura alla Magliana dopo il fallito assalto al portavalori davanti all’ufficio postale. Una sparatoria finita col morto. Il luogo dell’assalto, via Vaiano, è una delle tante strade che da via della Magliana arrivano fino alle sponde del Tevere, una fila di altissimi palazzoni, macchine posteggiate ovunque, negozi che aprono e chiudono alla svelta, la chiesa di San Gregorio sulla piazza a pochi metri dall’ufficio postale e un circolo del Pd. Una zona popolare dove molti, praticamente tutti, si conoscono. Sotto i ponti, racconta Ilaria, «la notte la gente si viene a bucare». Proprio di fronte all’ufficio postale invece c’è un supermercato: «Abbiamo sentito diversi spari - raccontano alcuni dipendenti - ma non siamo usciti».
Nel frattempo un signore ricorda come «due o tre settimane fa c’era stata un’altra rapina in un negozio qui vicino». Un’altra signora con le buste della spesa si dice arrabbiata: «Le strade sono tutte rotte, sporche, ci sono macchine rubate e abbandonate che nessuno porta via: è una situazione pesante che ci fa stare barricati in casa».
In serata le reazioni politiche alla inevitabile polemica sulla mancata sicurezza sollevate dall’opposizione capitolina. «Mi sarei aspettato di leggere di tutto nei commenti sulla feroce rapina del portavalori alla Magliana - dichiara in una nota Samuele Piccolo (Pdl), vicepresidente del consiglio comunale-. Ma mai e poi mai avrei immaginato di leggere le dichiarazioni dell’ex assessore alla Sicurezza della passata Giunta Veltroni che riferendosi a un episodio di malavita organizzata ha addirittura parlato di insicurezza che si respira a Roma mettendo in discussione l’operato del sindaco Alemanno e parlando di demagogia della sicurezza fatta a colpi di spot». «L’esponente della sinistra - continua Piccolo - afferma di non vedere un miglioramento nella sicurezza cittadina. Credo che nessuno, né lui, né il sindaco di oggi, né quello passato avrebbero potuto far qualcosa per impedire la composizione di bande malavitose che poi danno il via ad azioni criminose come quella di questa mattina. La verità è che Roma è cambiata in meglio in questo anno di giunta Alemanno, anche nella sicurezza cittadina e di questo ne sono consapevoli i romani, sia quelli che hanno votato centrodestra, sia coloro che pur non votando Alemanno ne stanno apprezzando l’operato».
«Roma in pochi giorni è stata al centro dell’interesse mondiale per aver organizzato eventi eccezionali senza che ci sia stato un solo episodio di violenza: la finale di Champions League, il G8 dei ministri della giustizia e la tappa finale del Giro d’Italia che mai nella sua storia si era concluso nella capitale - sottolinea Piccolo -. E tutto ciò evidentemente dà fastidio all’opposizione. Insomma, ogni accadimento, ogni episodio negativo che succede a Roma viene usato in campagna elettorale da una sinistra ormai a corto di idee e argomenti».
«Per una volta ai rapinatori è andata male. È il caso di analizzare gli elementi che hanno contribuito all’insuccesso della malavita nella rapina al portavalori - commenta Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del Savip, la prima organizzazione sindacale italiana formata esclusivamente da appartenenti al settore vigilanza-.

La prontezza nella reazione e il sangue freddo della Guardia giurata, attenta alla sua incolumità ma anche alla tutela delle persone e dei beni, è probabile che sia frutto della sua esperienza e dell’addestramento». «La guardia giurata protagonista di questa vicenda si è dimostrata davvero capace - conclude - e, perciò, speriamo che riceva il dovuto riconoscimento, se non dall’azienda almeno dalle Autorità di Pubblica Sicurezza».

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