I regali di Ranieri: «Il quarto posto e una punta nuova»

Sotto l’albero il quarto posto, dalla Befana un attaccante. Claudio Ranieri ha scritto la sua letterina alla vigilia dell’ultima partita del 2009, la sfida di oggi alle 15 all’Olimpico contro quel Parma che è quarto in classifica e che - se sconfitto - sarebbe raggiunto, dando ai giallorossi una posizione-Champions l’anno scorso a lungo sfiorata e mai raggiunta. Una partita importante che vale il quarto posto («se la Roma vince, lo meriterà sennò no, io sono sempre molto pragmatico, ognino ottiene quel che si merita, né più né meno»), con una degna cornice di pubblico («si lavora anche per le emozioni e vedere l’Olimpico pieno è la cosa più emozionante che può capitarci») contro una squadra che Ranieri ha anche allenato e che dopo anni oscuri è oggi in grande forma («un buon mix tra giocatori di esperienza e giovani che vogliono arrivare, con un ottimo tecnico, Guidolin. Non ci faranno giocare bene, ci presseranno a tutto campo»). Comunque sia, è un Ranieri soddisfatto quello che si avvicina al suo primo Natale giallorosso, un Ranieri che annovera come momento migliore «quando mi hanno chiamato Bruno Conti e la dottoressa Sensi». Ma guai a dormire su allori che non sono ancora stati conquistati: «Il bilancio è ancora aperto, stiamo in una fase di risalita, però ci manca tanto». Un po’ di quello che manca potrebbe darlo l’attaccante dato in arrivo con il mercato di gennaio. Per il quale sono stati fatti tanti nomi. «Io lo chiedo, perché è meglio averlo, un giocatore in più là davanti, che non averlo. Per cui prima lo portiamo dentro e meglio è». Nella lista della spesa, anche un terzino che possa dare respiro allo stakanovista Riise: «Stiamo pensando anche a quello». Ranieri sa bene che a gennaio ci potrebbe essere anche qualche partenza, ma non pare preoccupato più di tanto: «Chi vuole qualche giocatore lo chieda, e poi ci penseremo». Anche se fosse Totti? «Lei pensa possibile questo?», risponde ridendo Ranieri.
Capitolo formazione. Tra i convocati mancano, oltre allo squalificato Perrotta e all’infortunato Mexes, Cerci e Cicinho. Il primo, eroe in sedicesimo della trasferta di Sofia, si è messo dei punti al volto («aveva giocato bene, era pieno di entusiasmo, il più dispiaciuto sono io», dice Ranieri). Quanto al laterale brasiliano, «non si è allenato per tutta la settimana, evidentemente o il tempo o qualcos’altro, ha avuto un risentimento alla parte esterna del ginocchio», spiega il tecnico. Ci sarà invece Taddei, apparso in grande forma domenica scorsa a Genova: «Ha dolore alla spalla ma mi ha dato la sua disponibilità», dice Ranieri.


La formazione è quindi presto fatta, con Julio Sergio che otrna in porta dopo aver fatto posto in Bulgaria a Lobont, Juan e Burdisso centrali difensivi, Cassetti e Riise laterali arretrati, De Rossi, il rientrante Pizarro e Brighi a centrocampo, e i tre tenori davanti, con Totti più avanti, Vucinic ad aprirgli spazi e Menez probabilmente impiegato più da centrocampista.

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