Se vogliamo dirla fuori dai denti, e guardare le cose con un pizzico di necessaria ironia, allora bisogna ammettere che alla fine possono dirsi tutti contenti di come è andata a finire la questione Iene-parlamentari «dopati», al di là del balletto un po’ ipocrita - tipico del nostro mondo televisivo - in cui fingono tutti di lamentarsi anche a dispetto dell’evidenza. E l’evidenza è che il servizio abortito delle Iene, dal momento che non poteva contenere l'unica cosa realmente stuzzicante, cioè i nomi dei parlamentari coinvolti, anche se fosse andato regolarmente in onda non avrebbe aggiunto niente di realmente significativo. Ormai l'effetto pubblicitario intorno alla notizia era stato raggiunto, la trasmissione sarebbe stata comunque seguita dal pubblico con grande interesse, l'attesa non sarebbe scesa di una virgola. L’apparato mediatico si era ormai messo in moto con tutta la sua forza coinvolgente, nulla avrebbe potuto fermarlo. L’intervento del garante della privacy, anzi, ha fatto paradossalmente da ulteriore volano pubblicitario alla questione, consentendo all'intero circuito televisivo di campare immediatamente sull’evento e cavalcarlo con voluttà a cominciare dalla stessa serata (con Porta a Porta e Matrix). Ne ha tratto vantaggio lo stesso garante, che ha potuto levare alta la sua voce e rendere ben visibile una presenza che aveva latitato in tante altre occasioni, e se ne sono avvantaggiati gli stessi esponenti del mondo politico, chi prendendo a pretesto la vicenda per gridare alla privacy continuamente minacciata, chi asciugandosi una seconda volta il sudore dalla fronte (questa volta per lo scampato pericolo di essere sputtanati), chi interpretando il ruolo di fustigatore, dall’interno, dei privilegi concessi ai politici (una parte in commedia che rende sempre bene, e che fa dimenticare tutte le volte in cui un’analoga vigilanza su altri privilegi, come quelli economici, si affievolisce sensibilmente).
Che volete di più e di meglio da una vicenda del genere, dove ne trovate un’altra capace di far contente tante persone in una volta sola? Le Iene, questa volta, hanno davvero centrato l’obiettivo proposto in misura probabilmente superiore alle loro stesse aspettative: non solo hanno costruito uno scoop facendo parlare di sé, non solo hanno sollevato una questione di accattivante interesse (i parlamentari dediti alle sostanze stupefacenti) cui se ne è poi aggiunta un’altra di carattere ben più sostanziale e inquietante (i diritti della privacy e la loro altalenante salvaguardia), ma hanno ottenuto tutto questo senza nemmeno dover sparare il colpo di cannone che avevano in canna. E sia chiaro che la canna in questione non fa alcun riferimento ai fatti e ai personaggi all’ordine del giorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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