Incidente, muore 17enne Alta tensione nel campo

Momenti di forte tensione ieri pomeriggio all’angolo tra via Barzaghi e via Serretta (zona cimitero Maggiore). Una Honda Civic che andava a forte velocità e sulla quale viaggiavano quattro uomini di etnia rom tutti residenti nel vicino insediamento nomade, è uscita all’improvviso di strada, ha urtato il marciapiede e, dopo un testa coda, è andata a sbattere violentemente contro un palo della luce. Sul posto, in meno di 5 minuti, sono arrivate un’ambulanza della Croce verde Sempione e un’automedica dell’ospedale Sacco i cui sette operatori si sono messi subito a soccorrere i feriti. A quel punto, però, qualche decina di rom inferociti, sono usciti dal campo di via Barzaghi, inveendo contro gli operatori del 118 (a loro dire giunti in ritardo sul posto) e che in quel momento stavano estraendo dalla vettura il ferito più grave, Jonut Preda, un 17enne morto poco più tardi all’ospedale Sacco.
Impediti dalla rabbia dei nomadi nelle loro manovre di soccorso degli altri tre feriti - due 12enni ricoverati al Niguarda e al Fatebenefratelli e l’unico passeggero adulto, un uomo di 36 anni, portato all’ospedale San Carlo - gli operatori del pronto intervento hanno avvertito i carabinieri e la polizia municipale. Che, giunti sul posto, hanno calmato i rom e riportato la situazione alla normalità. Tuttavia, dopo che sul luogo dell’incidente, nel frattempo, erano arrivati altri due equipaggi della Croce Rossa e uno della Croce Bianca Alba a dare man forte ai colleghi impossibilitati dagli zingari a portare a termine le operazioni di soccorso, due operatori del 118 sono andati a farsi medicare all’ospedale Sacco: uno di loro sostiene di aver ricevuto delle sprangate sulla schiena da uno dei rom imbufaliti.
La polizia municipale, intanto, sta tentando di ricostruire la dinamica dell’incidente: i vigili vorrebbero riuscire a capire chi, tra i quattro rom che ci viaggiavano sopra, ieri pomeriggio fosse della guida della Honda Civic. Né i ghisa né gli operatori del 118, infatti, sono stati in grado finora di capirlo.

Pare infatti che al momento dei soccorsi i corpi dei feriti, reduci da quel violentissimo scontro, fossero uno sopra l’altro, rendendo impossibile comprendere chi era al volante, se uno dei tre minori o il maggiorenne. I superstiti saranno sentiti in merito dall’autorità giudiziaria non appena si riprenderanno; la vettura non risulta rubata ma intestata a un prestanome.

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