
Nella cintura milanese e precisamente a Sesto San Giovanni il sindaco, Roberto Di Stefano, ha deciso adoperarsi per soffocare sul nascere i comportamenti da bulli, quelli destinati a trasformarsi in angherie e prepotenze.
Dal «tu non vali niente, ti sputo nel piatto» alla bottiglia rotta sulla testa, s'è visto, il passo è breve. Insegnanti e genitori, quando ci sono, fanno quello che possono. Ma un gioco di squadra ben studiato potrebbe fare la differenza. Così il primo cittadino di Sesto San Giovanni ha progettato di invitare gli adolescenti a partecipare agli incontri con il Comandante della polizia locale. «Saranno momenti formativi per sensibilizzare su vari aspetti - ha chiarito Di Stefano - Da come mettersi in sicurezza, alla conoscenza delle baby gang ai rischi legati all'aderire a contesti devianti. Quali sono le regole per una convivenza civile, quali le conseguenze civili e penali delle azioni scorrette, con particolare riferimento alle responsabilità dei minori dai 14 anni in poi. Quindi i pericoli del bullismo e cyberbullismo, con riferimento ai reati di minaccia, diffamazione, violenza privata e accesso abusivo ai sistemi digitali». Non saranno lezioni teoriche. Il Comandante Luca Zenobio si metterà a disposizione dei ragazzi, risponderà alle domande e saprà coinvolgere l'uditorio attivamente. «Ringrazio il Comandante Zenobio per come ci sta aiutando ad affrontare questa emergenza - ha aggiunto il sindaco - e per aver costruito con me questa esperienza interattiva in grado di coinvolgere gli adolescenti. L'educazione è il primo concreto passo verso una comunità sicura».
Così Di Stefano ha protocollato ieri una lettera indirizzata alle classi terze delle scuole medie del comune di Sesto: «Negli ultimi tempi, la crescente diffusione delle baby gang e del bullismo, spesso alimentati dai social, è diventata una minaccia sempre più grave che intacca la sicurezza e la convivenza civile, soprattutto tra le nuove generazioni» ha spiegato.
Tutto è nato da esperienze di cronaca recenti. E da precise richieste dei ragazzi. Bande di adolescenti, al Parco Nord, al confine con Cinisello Balsamo, hanno minacciato altri coetanei e cercato di rapinarli del cellulare programmando spedizioni punitive. «Quando siamo stati informati abbiamo agito insieme, le due amministrazioni e i rispettivi corpi di polizia e così abbiamo deciso di organizzare gli incontri che analizzeranno molteplici contesti».
C'è chi pensa non sia pericoloso girare armato con il coltellino da tasca ignorando che dai 14 anni in su la responsabilità penale è personale. C'è chi non conosce le conseguenze del pubblicare video sui social ove i ragazzi sono riconoscibili e denigrati. E c'è chi utilizza monopattini e biciclette senza conoscere le regole della strada.
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