Ingroia, simbolo antimafia, attacca l'Antimafia: "Beretta graziato"

L'ex pm, oggi avvocato della moglie di Bellocco: "Mano leggera della Procura con chi lo ha ucciso"

Ingroia, simbolo antimafia, attacca l'Antimafia: "Beretta graziato"
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«Un simbolo dell'antimafia», come lui stesso ha rivendicato ieri di essere, contro l'antimafia. L'avvocato Antonio Ingroia, a Milano per il processo agli ultrà, ha attaccato la Procura che a suo dire avrebbe «usato la mano leggera nei confronti di Beretta». La vicenda è quella dell'omicidio di Antonio Bellocco, di cui è accusato appunto Andrea Beretta. L'ex pm è nel processo, che si svolge in aula bunker con il rito abbreviato (alcuni imputati sono in udienza preliminare), come legale di parte civile della moglie della vittima.

Per Ingroia, la contestazione dei pm Paolo Storari e Sara Ombra sull'omicidio dello 'ndranghetista e componente del direttivo della curva Nord interista, «è del tutto inadeguata e noi ci opporremo alla possibilità per Beretta di chiedere l'abbreviato, perché a nostro giudizio gli vanno contestate le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e della crudeltà, che sono da ergastolo e con processo in Assise». Quello dell'omicidio Bellocco è uno dei filoni del maxi processo davanti al gup Rossana Mongiardo, scaturita dall'inchiesta «Doppia curva». Ieri il procedimento è stato stralciato e rinviato al 15 aprile per una mancata notifica alla madre di Bellocco, detenuta al 41bis e anche lei parte civile. A chi gli chiedeva come possa un «paladino antimafia» rappresentare i familiari di uno 'ndranghetista, Ingroia ha risposto: «Io sono ancora un simbolo dell'antimafia e questa costituzione di parte civile è molto simbolica, perché c'è una giovane donna a cui è stato ucciso brutalmente il marito, padre di famiglia, e le vicende giudiziarie che riguardavano lui non possono riguardare moglie e figli». Ancora: «Mai come in un processo del genere, in cui sono in ballo cittadini di una terra dimenticata come la Calabria, è importante dare segnali di ritorno di fiducia nella giustizia». E andarci leggeri con il killer di Bellocco «non è un modo di fare avvicinare alla giustizia i cittadini». Su Beretta, che dopo l'arresto ha deciso di collaborare: «I collaboratori hanno diritto alla attenuante specifica, ma non allo sconto sulle aggravanti, non si può patteggiare il capo di imputazione. Ritengo che la Procura non abbia inteso farlo, ma il risultato è che la contestazione è inadeguata ed è un tema che affronteremo nella prossima udienza». L'ex pm ha aggiunto che si opporrà anche alla riunione del procedimento per l'omicidio a tutti gli altri filoni: «Perché sull'omicidio c'è una confessione e va trattato a sé stante, è slegato dal resto», ha detto il legale.

Ieri in aula ha anche testimoniato il capo ultrà milanista, ex leader della Sud, Luca Lucci: «Non ho mai fatto soldi con la curva -

ha detto -, i soldi li ho fatti con affari illeciti che non c'entrano nulla, con la droga. Il fondo cassa della Sud è sempre stato gestito in modo trasparente, con la società e i dirigenti ho sempre avuto buoni rapporti».

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