La missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destina 2,7 miliardi di euro all’assistenza domiciliare e un miliardo alla telemedicina. Il divario tra i due budget è notevole ma se il primo detta i ritmi della continuità, i fondi assegnati alla telemedicina segnano il passo del progresso, perché il futuro va prima immaginato, provato sul campo e poi realizzato.
La telemedicina e la teleassistenza sono gli attori principali della sanità digitale la quale, al contrario di quella tradizionale, è molto meno esposta ai rischi delle situazioni contingenti. La pandemia ha portato la sanità al collasso e un modo per evitare che questo accada ancora è demandare al digitale tutti quei compiti che negli scorsi anni sono stati svolti nelle strutture sanitarie, ossia ambulatori, pronto soccorso ospedali o cliniche.
Con la telemedicina e la teleassistenza è possibile salvare vite, migliorare le condizioni di chi soffre di patologie e, nel medesimo tempo, migliorare la resistenza e l’efficienza della sanità. Presupposti che indicano il dovere di sperimentare e mettere in pratica i vantaggi offerti dal digitale. Basato su contenuti realizzati da NExT-H, content provider e startup innovativa.
La telemedicina e la teleassistenza
La telemedicina ha fatto ufficialmente ingresso nel Sistema sanitario nazionale alla fine del 2020, quando il ministero della Salute ha siglato le linee guida che sono state poi pubblicate a novembre del 2022. La sanità non è però rimasta in attesa che la burocrazia facesse il proprio corso, si è data un gran daffare per introdurre metodi e tecniche di:
televisite, teleconsulti e teleconsulenze
telemonitoraggio
teleassistenza.
Se la sanità si concentra sempre più sulla possibilità di agire da remoto, dall’altro lato occorre che i pazienti siano idonei (dotati di internet e conoscenze digitali) e che siano autonomi o affiancati da un caregiver.
L’obiettivo di superficie è ovvio: occorre superare la necessità che medico e paziente si trovino nella stessa stanza e, nel medesimo tempo, è imperativo garantire la riservatezza delle informazioni e dei dati che vengono scambiati durante le visite e le diagnosi fatte in remoto.
Qualche esempio
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 13% circa dei decessi globali sono riconducibili all’ipertensione (dati 2004), condizione patologica di cui soffrono centinaia di milioni di persone al mondo e che può essere diagnosticata anche in remoto, così come può essere gestita con l’aiuto delle nuove tecnologie.
Allo stesso modo, il telemonitoraggio di chi soffre di disturbi cardiologici può ridurre i giorni di degenza del 26% aumentando il tasso di sopravvivenza del 15%.
La telemedicina e la teleassistenza non si effettuano mediante Skype o WhatsApp, ma grazie a software specializzati i quali, oltre a garantire privacy e riservatezza, contribuiscono a dare corpo al fascicolo sanitario digitale dal quale i medici possono ricostruire tutta la situazione clinica del paziente. Questi software raccolgono i dati sfruttando appositi sensori che i pazienti devono indossare e i quali, oltre a tenere sotto controllo le patologie, evitano spostamenti, attese e conferiscono maggiore autonomia alle persone.
Questo non vale solo per le malattie cardiovascolari o per l’ipertensione (che ne è pure artefice), la telemedicina sta guadagnando una certa trasversalità, coprendo uno spettro sempre più ampio di esigenze cliniche. C’è la teledermatologia ed esiste anche il dentista digitale. Il telemonitoraggio e la tele medicina nelle loro accezioni più ampie si applicano anche, per fornire ancora qualche esempio, alle malattie respiratorie, al diabete e ai tumori.
La somministrazione di farmaci
Nelle corde della tecnologia non ci sono soltanto le visite e le diagnosi, c’è anche il periodo di cura e di degenza. Grazie ad applicazioni specifiche, al Machine learning e alle Intelligenze artificiali, mediante appositi sensori e apparecchiature appropriate, chi ha bisogno di assumere farmaci diventa meno dipendente da orari e somministrazioni misurate.
Esaminando i parametri che ogni singola malattia prende in considerazione, i farmaci vengono somministrati al paziente in remoto, all’orario e nella quantità necessarie. Ci sono tecnologie automatizzate basate su chip che rilasciano farmaci e che hanno già soffiato su 10 candeline.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.