Insulti a Bogliasco per Garrone, Tosi e mister Di Carlo

Insulti a Bogliasco per Garrone, Tosi e mister Di Carlo

C’era anche il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone ieri a Bogliasco alla ripresa degli allenamenti. Molti i tifosi saliti al Mugnaini per stare vicino alla squadra in un momento particolarmente difficile di questo campionato, ma non sono mancate le contestazioni e qualche insulto all’indirizzo del presidente, del direttore sportivo Doriano Tosi e dell’allenatore Domenico Di Carlo. In serata la società ha precisato che «all’allenamento era presente un centinaio di tifosi e solo da un paio sono partite frasi irriguardose nei confronti di mister Di Carlo e dei dirigenti». Garrone ha comunque lasciato Bogliasco alla maniera di Cassano, salendo in auto all’interno dell’impianto e andando via senza parlare o salutare nessuno. Tra i cori anche sostegno alla squadra e uno striscione dei Fornaroliniani «Rivoglio El Tuna». Ieri a Bogliasco non c’era Angelo Palombo, impegnato nel primo allenamento con la nazionale italiana a Coverciano dove ha ritrovato gli ex compagni Cassano e Pazzini. Domenica con il Bologna non ci sarà Volta squalificato e visto che Perticone nell'ultima sfida con l'Udinese si è addirittura accomodato in tribuna, mister Di Carlo sta cercando di forzare i tempi per il rientro di Daniele Gastaldello, reduce da un problema muscolare e out ormai da tre partite. Con Lucchini in maschera andrebbero così a formare la coppia collaudata da diversi anni e quella anche che offriva maggiori garanzie in fase difensiva. E proprio per Di Carlo quella di domenica sarà una partita chiave; dopo le rassicurazioni infatti del presidente Riccardo Garrone, che ha espresso piena fiducia nell'allenatore, rumors continuano a parlare di un panchina in bilico in caso di un'altra sconfitta casalinga: il nome del probabile sostituito, e ormai non è più una novità, è quello di Walter Zenga, che attualmente sta allenando a Dubai.
E dei blucerchiati ha parlato anche Gianluca Pagliuca a Sampdorianews.net: «Forse la presidenza, dopo tutte queste vicissitudini, ha perso l'entusiasmo di investire nel mondo del calcio. Sinceramente non mi aspettavo la cessione di Pazzini. L’attuale attacco sulla carta non è male, ma rappresenta un’incognita.

Se fossi stato al posto della Samp, per Pazzini avrei chiesto di più, secondo me il conguaglio in denaro di 12/13 milioni di euro non è congruo, Biabany ha qualità, è un giocatore veloce, più adatto in trasferta. Il fatto che Pazzini, al debutto con l'Inter, abbia realizzato una doppietta e procurato un rigore, ha creato ancora più malumore tra i tifosi doriani».

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