Intercettazioni, Fini frena: non c'è alcuna fretta Ma il Pdl incalza: "Il testo del Senato è definitivo"

In vista dell'arrivo del ddl intercettazioni alla Camera, Fini assicura il regolare svolgimento dei lavori e detta l'agenda di Montecitorio: "Perché dobbiamo correre tanto come se ci fosse un nemico da combattere?". Berlusconi: no a ricatti. Il Pdl preme: "Via libera a breve". Bersani: "Non sa a cosa va incontro"

Intercettazioni, Fini frena: non c'è alcuna fretta 
Ma il Pdl incalza: "Il testo del Senato è definitivo"

Roma - "Da parte di questa presidenza" è "stato sempre assicurato, e lo sarà in futuro, il corretto svolgimento dei lavori parlamentari in sede di esercizio della funzione ad essa assegnata dall’articolo 8 del Regolamento, nel puntuale rispetto delle norme regolamentari che disciplinano il procedimento legislativo". Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, scrive al Pd per rassicurare il capogruppo dei deputati democratici, Dario Franceschini, sul regolare svolgimento dei lavori alla Camera: "Alla Camera prima la manovra finanziaria poi il ddl sulle intercettazioni".

Berlusconi: no a ricatti L'iter parlamentare del Ddl intercettazioni, dopo il secondo voto incassato al Senato, non può subire rallentamenti o "ricatti". È il pensiero del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che valutando gli ultimi sviluppi all'interno della maggioranza relativi al prossimo passaggio alla Camera ricorda, riferisce chi ha avuto modo di ascoltarlo, che sul provvedimento si è già espresso all'unanimità l'Ufficio di presidenza del Pdl. 

Il calendario dei lavori "Perché dobbiamo correre tanto prima delle vacanze estive, come se ci fosse qualche nemico da combattere?", ha continuato il presidente della Camera pur ribadendo la necessità di una legge che regoli "un eccesso" che c’è stato. "Ne stiamo discutendo da oltre due anni - ha proseguito Fini - se ne può discutere ancora un pò, facendo uno sforzo ulteriore per evitare polemiche e fraintendimenti, per avere un testo condiviso". "Chi conosce il regolamento della Camera e la Costituzione non ha dubbi", ha continuato Fini ricordando che l’intervento "deciso dal governo per fronteggiare la crisi è stato presentato con un dl e i decreti vanno approvati e discussi nell’arco dei 60 giorni". Quindi per Fini è prevedibile che la Camera, "atteso che il Senato lo esamini o lo emendi, se lo ritiene opportuno, lo approvi nei primi giorni di luglio"

Fini garantisce regolarità Fini fa riferimento alla lettera dell’11 giugno scorso "con la quale, in riferimento al prossimo esame da parte di questo ramo del Parlamento del disegno di legge n.1415/B recante norme in materia di intercettazioni telefoniche". Franceschini aveva chiesto "alla Presidenza della Camera di voler assicurare il pieno rispetto di tutti i tempi e delle procedure previste dal Regolamento, al fine di consentire una completa e approfondita istruttoria del provvedimento, attesa la eccezionale rilevanza politica del medesimo". Al riguardo Fini ricorda a Franceschini "come il Regolamnto della Camera disciplini in maniera compiuta le diverse fasi in cui si articola l’iter dei progetti di legge, sia presso le Commissioni sia da parte dell’Assemblea, rimettendo agli organi competenti in tema di organizzazione dei lavori la definizione dei tempi, delle modalità del relativo esame".

L'ammonimento di Bersani "Se il centrodestra tenterà di forzare i tempi per l’approvazione del ddl intercettazioni alla Camera la reazione del Pd sarà e non sanno a cosa vanno incontro", ha commentato il segretario democratico Pier Luigi Bersani. "Franceschini ha chiesto a Fini che siano garantiti i tempi; Fini ha risposto che le procedure saranno rispettate; Cicchitto dice che si fa tutto entro agosto - ha continuato Bersani - vuol dire che pensa che non si faranno modifiche alla Camera. Ma cosa intende, Cicchitto, che dobbiamo solo alzare la mano? Non sa a cosa vanno incontro. Siamo oltre ogni limite".

Il Pdl: "Il testo è definitivo" Il presidente del gruppi parlamentari del Pdl al Senato e alla Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto chiedono che "le norme sulle intercettazioni entrino in vigore presto", sottolineando che per il partito di maggioranza relartiva non ci sono spazi per modifiche rispetto al testo del Senato concordato "unanimemente nell’ufficio di presidenza del Pdl" che è da considerarsi "definitivo". "In materia di intercettazioni - scrivono nella nota diffusa dopo l’annuncio di Fini - il dibattito e il confronto durano da molti anni. Prima ancora della proposta di legge dell’attuale governo ne erano state presentate e approvate in un ramo del Parlamento altre. La proposta attualmente all’esame della Camera nasce da una iniziativa del governo risalente al giugno del 2008. Fu approvata dopo un anno di discussione e di approfondimenti alla Camera dei deputati e dopo un ulteriore anno è stata approvata nei giorni scorsi, a due anni dal suo varo quindi, dal Senato. Sono state introdotte molte modifiche sostanziali, rispetto al testo iniziale ed a quello varato dalla Camera dei deputati nel giugno del 2009. Tali modifiche hanno recepito molte proposte che sono arrivate dalla società civile, dalle minoranze, dal confronto che si è svolto anche all’interno della maggioranza e del Pdl".

Entro luglio l'ok della Camera "Nel mese di luglio" la Camera darà il suo via libera alla nuova legge sulle intercettazioni, dopoo quello della scorsa settimana da parte del Senato. Se ne dice certo il capogruppo del Popolo della Libertà a Montecitorio Fabrizio Cicchitto secondo il quale, dunque prima di Agosto, il nuovo ddl dovrebbe essere legge. Anche perché alla domanda su possibili modifiche rispetto al testo licenziato a Palazzo Madama, Cicchitto risponde: "Allo stato attuale non mi sembrano possibili. Il lavoro è stato molto al Senato e il testo è cambiato parecchio". Fiducia anche a Montecitorio? "E' una cosa che decide il governo. Tempo e luogo non li decido io".

Idv: "No a blindature" "Sarebbe un grave errore se qualcuno nell’opposizione si illudesse di poter trovare nel gruppo dei cosidetti finiani una sponda concreta per modificare ulteriormente la legge bavaglio", ha commentato la deputata dell’Italia dei Valori Silvana Mura. "In questo senso l’intervista rilasciata dall’onorevole Bocchino alla Stampa è sicuramente illuminante in merito al ruolo effettivo che vorranno, ma soprattutto potranno svolgere - ha poi aggiunto la Mura - l’Idv non è abituata a chiedere ad altri quello che è suo compito realizzare, come quello di opporsi con ogni forza ad una legge antidemocratica e contro la Costituzione.

Per questo quello che pretendiamo è soltanto il rispetto delle prerogative della Camera dei Deputati, ovvero un esame vero senza blindature e fiducie. Se questo accadrà allora non sono da escludere sorprese, visto lo stato confusionale in cui versa la maggioranza".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica