Un 2013 tra accordi e sgambetti: così le larghe intese sono fallite

L'alleanza Pd-Pdl voluta da Berlusconi dopo il voto è tramontata a causa di Letta E con le sconfitte su Porcellum e Salva Roma l'esecutivo rischia una fine ingloriosa

Un 2013 tra accordi e sgambetti: così le larghe intese sono fallite

È stato come un terremoto. Da lì è ricominciato tutto.

5 dicembre 2012 Sono da poco passate le 22.00, Silvio Berlusconi annuncia la ridiscesa in campo: «La situazione oggi è ben più grave di un anno fa, quando lasciai il governo per senso di responsabilità e amore del Paese. L'Italia è sull'orlo del baratro».

7 dicembre Montecitorio, Aula della Camera, ore 13.30. Angelino Alfano: «Consideriamo conclusa l'esperienza del governo Monti». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riporta il «fermo intendimento» Pdl di contribuire a un'ordinata conclusione della legislatura. Stona il commento del presidente del Consiglio, Mario Monti, a Milano, poco prima di assistere alla prima della Scala: «Il re Sole si è allontanato da me».

8 dicembre 2012 Monti si dimette e si apre la crisi di governo. Alla campagna elettorale partecipa Silvio Berlusconi. Il programma della coalizione prevede: la cancellazione dell'Imu sulla prima casa e la restituzione degli importi 2012; la revisione dei poteri di Equitalia; la riduzione della spesa pubblica corrente di almeno il 10% in 5 anni e, parallelamente, la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese di almeno 5 punti nel quinquennio per creare occupazione; la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato; la riforma della giustizia. Grazie a una brillante campagna elettorale, in pochi mesi Berlusconi raddoppia i voti Pdl che nei sondaggi era sceso fino all'11,7%.

24-25 febbraio 2013 Alle Politiche con 125.793 voti di differenza si verifica un sostanziale pareggio tra centrosinistra (10.049.393 di voti, pari al 29,55% con il Pd al 25,43%) e centrodestra (9.923.600 di voti pari al 29,18% con il Pdl al 21,56%) alla Camera. Al Senato saranno 279.785 voti. Il Movimento 5 Stelle prende 8.691.406 voti (25,56%) alla Camera e 7.286.550 voti (23,8%) al Senato. Un vero terzo polo. Quello che i vari Fini, Casini, e da ultimo anche Monti non sono riusciti mai a creare. Anzi: Fini è fuori dal Parlamento, Casini irrilevante, Monti una piccola stella senza cielo. Berlusconi propone fin da subito un governo di grande coalizione. Il leader Pd Pier Luigi Bersani cerca l'accordo con M5S. Per oltre 60 giorni il Paese è in balia degli eventi.

30 marzo Napolitano istituisce due gruppi di lavoro di «saggi» in materia economico-sociale ed europea e sulle riforme.

20 aprile Al sesto scrutinio Napolitano viene eletto per la seconda volta presidente della Repubblica. Il Pd aveva «impallinato» prima Franco Marini poi Romano Prodi quando 101 «franchi tiratori» Pd non hanno votato il candidato del loro partito. Erano seguite le dimissioni di Rosy Bindi da presidente del Pd e di Pier Luigi Bersani da segretario.

28 aprile Con l'appoggio determinante del Pdl giura il governo di larghe intese presieduto da Enrico Letta.

19 giugno La Corte costituzionale respinge il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento a Silvio Berlusconi del legittimo impedimento richiesto con riferimento all'udienza del processo Mediaset del 1° marzo 2010, in quanto impegnato a presiedere un Consiglio dei ministri.

1° agosto Berlusconi è condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset. Il medesimo collegio giudicante, della sezione feriale della corte di Cassazione, annulla la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, che verrà rideterminata dalla corte d'Appello di Milano il 19 ottobre, con motivazioni pubblicate il 29 ottobre: due anni invece dei cinque inizialmente inflitti.

7 agosto Intervista «in vernacolo» rilasciata a Il Mattino di Napoli dal giudice Antonio Esposito che anticipa le motivazioni della sentenza.

13 agosto Sulla possibilità di concedere la grazia a Silvio Berlusconi Napolitano risponde: «Nessuna domanda mi è stata indirizzata, cui dovessi dare risposta» ed eventualmente: «Tocca al presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso».

30 agosto Napolitano nomina quattro nuovi senatori a vita: Renzo Piano, Claudio Abbado, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo.

28 settembre Dimissioni dei ministri Pdl dal governo Letta per l'aumento dell'Iva, una grave violazione dei patti su cui si fondava il governo.

29 settembre La Commissione europea apre una procedura di infrazione contro l'Italia sul tema della responsabilità civile dei magistrati. Ennesimo richiamo/invito a una profonda riforma della giustizia in Italia.

2 ottobre «Non senza un interno travaglio», Silvio Berlusconi annuncia in Aula al Senato la fiducia al governo Letta.

8 ottobre Napolitano pone amnistia e indulto all'ordine del giorno del Parlamento. Messaggio ad oggi rimasto inevaso.

24 novembre Per Napolitano «non ci sono le condizioni» per la grazia a Berlusconi.

26 novembre Forza Italia esce dalla maggioranza di governo dopo il maxi emendamento alla Stabilità presentato dal governo al Senato e considerato irricevibile. I capigruppo azzurri di Senato e Camera chiedono che il premier salga al Quirinale.

27 novembre L'Aula del Senato vota la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.

4 dicembre La Corte costituzionale dichiara l'illegittimità del Porcellum sul premio di maggioranza. Dopo questa clamorosa sentenza, i deputati eletti a Montecitorio grazie al premio di maggioranza sono di fatto decaduti: secondo i calcoli gli «abusivi» sono 148 (di cui 126 del Pd, 15 di Sel, 5 di Centro democratico e 2 di Svp), per cui i seggi loro spettanti passerebbero da 340 a 192. Con la redistribuzione dei seggi il centrodestra avrebbe 190 deputati, 66 in più rispetto agli attuali 124.

8 dicembre Matteo Renzi vince le Primarie Pd, gli elettori umiliano Gianni Cuperlo e il poderoso apparato che lo ha sostenuto, Cgil compresa. Il programma di Renzi è lo stesso di Berlusconi: subito la riforma elettorale e poi il voto prima possibile.

20-21 dicembre Voto di fiducia alla Camera sulla Stabilità 2014-2016 e sulla legge di bilancio con 350 sì, 196 no e un astenuto, ma è di fatto lo sbando. Dal 2014 torna l'imposta sulla prima casa, sotto forma di Tasi, quasi ai livelli di Monti, e quella sulle seconde case sale alle stelle, per un gettito complessivo vicino a 30 miliardi ma al contempo si destinano una «pioggia» di fondi per interventi micro-settoriali, di chiaro stampo propagandistico ed elettorale.

24 dicembre Il governo decide di far decadere il «Salva Roma», su cui il giorno prima ha ottenuto la fiducia al Senato, con 340 sì e 155 no. Di fatto decadono un governo e una maggioranza già delegittimati dalla Corte costituzionale. È solo l'ultimo di tanti errori.

27 dicembre 2013 Il governo approva il decreto Milleproroghe. Lo ricorderemo come il governo Millemarchette.

31

dicembre 2013 Discorso del presidente della Repubblica agli italiani. Il primo del secondo mandato. Cosa vorrà dirci? Siamo tutti in trepidante attesa. Dopo il discorso di domani ne restano altri sei. O forse no?

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