Arriva l'accordo tra la Commissione europea e il governo italiano sul pagamento della terza rata del Pnrr: via libera, quindi, ai 18 miliardi e mezzo di euro. L'obiettivo dei 7.500 posti letto per gli universitari è stato spostato alla quarta rata e quindi il pagamento passa da 19 a 18,5 miliardi e non viene considerato un pagamento parziale. Con l'intesa raggiunta, la quarta rata passerà così da 16 a 16,5 miliardi, mantenendo così invariato il totale delle erogazioni previste per l'Italia nel 2023. I finanziamenti (poco più di 500 milioni) non sono persi, bensì dilazionati: la somma totale dei fondi ex Next Generation da destinare all'Italia per il 2023 resta di circa 35 miliardi di euro. L'ufficialità dello sblocco della terza tranche del Piano europeo di ripresa e resilienza è arrivata al termine della riunione "lampo" della Cabina di regia, presieduta dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, la quale aveva avuto proprio al centro dell'incontro proprio la comunicazione di questo accordo.
Il punto di equilibrio sulla terza rata del Pnrr
Sulla questione degli studentati le parti erano rimaste bloccate. Adesso però arriva un compromesso simile a quello raggiunto sugli asili nido, dove la contestazione di Bruxelles relativamente alla quarta rata (obiettivi di giugno 2023) era stata simile. Il punto di equilibrio è il seguente: sparisce l'obiettivo quantitativo di creare 7.500 posti in studentato entro la fine del 2022 e al suo posto verrà fissato un obiettivo qualitativo, che comporterà il fatto di avere avviato tutte le procedure necessarie (gare, autorizzazioni) affinché l'Italia possa creare un numero complessivo di 60mila posti letto universitari in più entro la fine del 2026. Questo traguardo qualitativo, tra l'altro, non verrà più legato alle scadenze della terza rata (dicembre 2022), ma a quelle della quarta rata (giugno 2023).
Quando arriveranno le risorse
Con questa modalità il pagamento della terza rata del Pnrr sarà effettuato senza tenere conto delle somme legate alla creazione degli studentati. Tuttavia quella quota di fondi (fra 300 e 500 milioni di euro, a seconda dell'interpretazione) verrà integrata negli obiettivi della quarta rata e versata con quella, a meno che le condizioni non risultino soddisfatte. Riassumendo complessivamente, le somme versate all'Italia per la realizzazione del Pnrr resterebbero invariate. Gli obiettivi della terza rata diventerebbero 54, quelli della quarta 28; le richieste di modifica dell'Italia da 10 (presentate la scorsa settimana) passerebbero a 11. Ci sarebbe anche l'ipotesi di versare contemporaneamente al governo nella seconda metà di quest'anno solare la terza e la quarta rata, per un pagamento di 35 miliardi di euro complessivi. Del resto, sulla carta, oggi la terza rata vale 19 miliardi e la quarta ne vale 16.
Un'altra alternativa che sembra molto più probabile potrebbe essere quella di cercare di erogare al più presto la terza rata ed entro l'anno anche la quarta, per un totale sempre di 35 miliardi. Nulla cambierebbe quindi nella sostanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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