Addio centro, arriva il "campo larghissimo". Accozzaglia in Umbria ed Emilia-Romagna

Schlein, Conte, Calenda, Renzi, Bonelli, Fratoianni (e Salis). Ecco l'alleanza innaturale che sosterrà De Pascale e Proietti

Addio centro, arriva il "campo larghissimo". Accozzaglia in Umbria ed Emilia-Romagna
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La sinistra prepara per l'autunno le «prove generali» dell'ammucchiata rosso-blu. Da Salis a Calenda, passando da Zaki e la sardina Santori: in Emilia Romagna e Umbria, le due regioni che andranno al voto a fine ottobre per eleggere giunta e consiglio regionale, si fa largo il modello «Mélénchon»: tutti dentro.

Ambientalisti, cattolici, movimenti Lgtbt, filorussi, amici di Putin e Hamas. È il carrozzone che si muove per battere il centrodestra. In Emilia Romagna, un fortino rosso, il Pd ufficializza la candidatura del sindaco di Ravenna Michele De Pascale. La coalizione che sosterrà il candidato di Bonaccini e Schlein è la più eterogenea possibile. Il riformista Carlo Calenda è uno degli sponsor di De Pascale: «Ottima scelta. Michele è un sindaco riformista e pragmatico, ha lavorato molto bene con le aziende di Ravenna. Ne avevamo auspicato nei mesi scorsi la candidatura. Avanti» scrive Calenda su X. Un appoggio rilanciato dal suo braccio destro Matteo Richetti. Proprio Calenda e De Pascale sono stati di recente insieme a un incontro pubblico sul nucleare. Ma nella stessa coalizione il capo di Azione si ritroverà seduto al proprio fianco Angelo Bonelli che di energia nucleare non ne vuole sentir parlare. Nell'ammucchiata entra anche Matteo Renzi ormai convertito al «modello Schlein».

Il rottamatore dovrà condividere la battaglia elettorale con la sardina Mattia Santori e i movimenti pro Pal dell'Emilia Romagna che hanno in Patrick Zaki il loro leader. Non mancherà una scappatina al fianco di De Pascale della nuova eroina della sinistra: Ilaria Salis. L'obiettivo è vincere. Costi quel che costi. E per l'occasione sono ri-scesi in campo i padri nobili della sinistra: Romano Prodi e Pier Luigi Bersani. In Umbria la sfida è in salita. La Regione è in mano alla leghista Donatella Tesei. L'ammucchiata rossa schiera la sindaca di Assisi Stefania Proietti. Si vuole riproporre il modello Perugia: una coalizione che va da Fratoianni a Calenda e che ha premiato

Vittoria Ferdinandi. «Puntiamo a riproporre lo stesso modello vincente già sperimentato sul territorio, dalle realtà più piccole alle più grandi come Perugia, con i partiti e i movimenti componenti del Patto Avanti. Coalizione che riunisce un campo largo con Pd, M5s, Psi, Sinistra e Verdi formazioni cattoliche e civici dalla quale è arrivata all'unanimità la richiesta a Stefania Proietti di candidarsi alla presidenza della Regione», annuncia il segretario umbro del Pd Tommaso Bori. Uno schema ribattezzato «campo larghissimo».

La candidata Pd Proietti ha dalla sua parte l'appoggio di gran parte del mondo cattolico. E dunque pare scontato il sostegno di Calenda e Renzi che si ritroveranno a battere l'Umbria palmo a palmo in compagnia di lady Fratoianni.

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