Tra le accuse a Giorgio Napolitano nella richiesta di impeachment c'è anche quella di aver abusato del suo potere di grazia e commutazione di pena. Secondo la Corte costituzionale, infatti, "tale istituto trova supporto costituzionale esclusivamente al fine di mitigare o elidere il trattamento sanzionatorio per eccezionali ragioni umanitarie".
Tre in particolare le vicende che non sono piacute ai grillini:
Il caso Sallusti
Secondo il M5S non si ravvisano le "ragioni umanitarie" nella vicenda che ha visto il direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti, condannato per diffamazione a 14 mesi di custodia cautelare. "In data 21 dicembre 2012, il Capo dello Stato ha firmato il decreto con cui è stata concessa la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria", scrivono i grillini, sottolineando come il Quirinale aveva motivato il decreto non con "eccezionali ragioni", ma con "la volontà politica bipartisan espressa in disegni di legge e sostenuta dal governo, non si è ancora tradotta in norme legislative".
La grazia per la vicenda Abu Omar
Stessa situazione, sempre a detta dei Cinque stelle, si è presentata il 5 aprile 2013, quando Napolitano concesse la grazia al colonnello Joseph L. Romano, condannato a 25 anni per il sequestro di Abu Omar. Allora la Presidenza della Repubblica ha reso noto che "l'esercizio del potere di clemenza ha così ovviato a una situazione di evidente delicatezza sotto il profilo delle relazioni bilaterali con un Paese amico".
Silvio Berlusconi e il processo Mediaset
Al Movimento 5 Stelle non va bene nemmeno quando Napolitano non ha concesso clemenza, come nel caso del processo Mediaset che ha portato alla condanna di Silvio Berlusconi.
"Con nota del 13 agosto 2013, inoltre, il Presidente della Repubblica ha impropriamente indicato le modalità dell'esercizio del potere di grazia, con riferimento alla condanna definitiva del dottor Berlusconi, a seguito di sentenza penale irrevocabile relativa a gravissimi reati", scrivono, "Dunque, anche con riguardo agli istituti di clemenza, il potere nelle mani del Capo dello Stato ha subito una palese distorsione, ai fini risolutivi di controversie relative alla politica estera ed interna del Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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