Arriva la "Truc", tassa col trucco

È vero che l'Imu prima casa dal 2014 non c'è più. Ma c'è, al suo posto, la Tasi

La Tuc, tassa unica comunale sugli immobili viene sostituita dalla Iuc, imposta unica comunale che reintroduce la tassazione della prima casa dell'Imu, con un colpo di mano, reso possibile dal momento molto difficile in cui si trova Berlusconi. Nella Tuc le prime case erano esonerate dal tributo secondo gli accordi fatti da Berlusconi per il Pdl con Letta, come uno dei punti base per sostenere il governo delle «larghe intese». Sino ad ora Letta ha temporeggiato, sostenendo che doveva trovare le «coperture finanziarie» per abolire l'Imu sull'abitazione principale e che essa sarebbe stata certamente abolita. Promessa da marinaio. Infatti è vero che l'Imu prima casa dal 2014 non c'è più. Ma c'è, al suo posto, la Tasi, tassa comunale per i servizi indivisibili, che fa parte della Iuc e che può avere una aliquota del 2,5 per mille sui valori catastali aggiornati. L'Imu prima casa poteva arrivare al 4 per mille ma contemplava detrazioni varie. La Tasi del 2,5 per mille può esser applicata senza detrazioni, sicché la sua pressione sulle prime case potrà superare quella dell'Imu. I comuni ricevono dallo stato 600 milioni come indennizzo per le detrazioni per la Tasi sulla prima casa, ma non sono obbligati a darle. Possono ricevere la loro fetta di questi 600 milioni e, nello stesso tempo, adottare una Tasi sulla prima casa senza detrazioni. Ad esempio, per un appartamento di due locali con valore catastale di 90mila euro, l'imposta del 2,5 per mille senza detrazioni è di 225 euro. I titolare di tale immobile, qualora adibito ad abitazione principale, in Imu avrebbe pagato 160 euro, se si fosse applicata l'aliquota ordinaria; con un figlio a carico, avrebbe pagato di 110 euro. Dunque la Iuc, mediante la Tasi, che ne fa parte, può dar luogo a un raddoppio abbondante del tributo dovuto rispetto all'Imu. E la Iuc che sostituisce la Tuc, dato questo trucco, dovrebbe esser chiamata «Truc». I comuni governati dal Pd con Sel ed estremisti vari, sono la maggioranza. E queste giunte sono la lobby di potere che sorreggono il Pd, in particolare nei grandi centri: Roma, Milano, Napoli, Genova, Torino, Bologna, Firenze. La fame di soldi di questi enti locali le cui spese sono cresciute di continuo, assieme alla loro pressione tributaria, si sposa molto bene con l'ideologia dell'imposta patrimoniale diffusa sulla proprietà immobiliare, che alberga nel dna del Pd, ma anche in quello dei finanzieri di riferimento. Per essi la proprietà di immobili dei risparmiatori persone fisiche, è una ricchezza statica da combattere. Gli immobili debbono appartenere ai grandi gruppi finanziari: assicurazioni, fondi di investimento, banche che li daranno in affitto. I risparmiatori debbono investire in azioni, obbligazioni, fondi di investimento, risparmio bancario. Il capitalismo popolare dei piccoli proprietari, che hanno la casa propria, la seconda casa, dei risparmiatori che affiancano alla pensione, la proprietà di una casetta o due, che affittano va combattuto. Bisogna fare perdere agli italiani questi vizio, a suon di tasse. Così il prelievo della Iuc sarà maggiore di quello dell'Imu. Ciò anche se l'aliquota massima sarà il 10,6% come per l'Imu, dato che le detrazioni non sono obbligatorie. Per gli immobili diversi dalla prima casa l'aliquota ordinaria passa al dal 7,6 dell'Imu al 7,6 più il 2,5% di Tasi. E in questo modo si dà immediata attuazione al messaggio di Matteo Renzi che ha detto: «il governo faccia ciò che diciamo noi o sarà finito». La Tasi prevista a suo tempo aveva una pressione media dello 1 per mille e non era sui valori catastali, ma sui metri quadri. Mentre i metri quadri non si possono modificare per avere più gettito, essendo un dato oggettivo, invece i valori catastali possono esser aumentati accrescendo i coefficienti con cui si rivalutano i valori storici. I valori catastali inoltre aumenteranno modificando la classificazione delle unità immobiliari da categorie basse a categorie di maggior pregio.

Ora il catasto è per vani, ma con la riforma prevista sarà per metri quadri e si aggiungeranno quelli di corridoi e ingressi. Cacciare Berlusconi dal Parlamento non serve solo per dare sfogo all'odio, movente sociale assai più potente della simpatia. Serve anche per togliere un ostacolo alla Repubblica delle tasse.

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