Assist del Fmi alla sinistra: non vogliono toglierci l'Imu

Fmi: "La tassa va mantenuta". Saccomanni scatta subito sull'attenti. Ma il Pdl non ci sta. E Zanonato frena sui pagamenti dei debiti dello Stato alle imprese

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni all'incontro con la delegazione del Fmi
Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni all'incontro con la delegazione del Fmi

Sul taglio dell'Imu prima casa e sulla restituzione dei debiti arretrati alla pubblica amministrazione rispunta, puntuale, il «partito del freno». Il premier Enrico Letta annuncia, al termine del vertice di maggioranza, che il governo vuole accelerare i pagamenti alle imprese? Ecco che il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato schiaccia il pedale: «Mi piacerebbe tanto, ma non so se si può fare, ci sono problemi tecnici». Nel vertice di maggioranza si concorda, nonostante le difficoltà, sul tentativo di tagliare l'Imu prima casa? Arriva all'istante la frenata del Fondo monetario internazionale: «La tassa va mantenuta per ragioni di equità ed efficienza». Ed il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni assicura che del parere Fmi «si terrà conto».
Zanonato, si sa, è l'incendiario che su commissione Pd bruciacchia a ogni occasione i piedi del governo. All'assemblea della Confcommercio disse: «Vorrei proprio poter promettere che l'Iva non aumenterà, ma non so se ci riusciremo». Poi l'Iva è stata congelata. E poi una serie di dichiarazioni pessimiste, tipo «l'economia è al punto di non ritorno» di qualche giorno fa. E mentre Letta si danna l'anima per far ritornare un po' di fiducia nel Paese, il ministro dello Sviluppo fa l'opposto di quel che prevede il suo mandato. Poi precisa le sue parole («Dico le stesse cose di Letta»), ma il giochino è troppo scoperto.
Più pericoloso il «no» al taglio dell'Imu da parte del Fondo monetario, per l'importanza del pulpito, ma soprattutto perché fornisce argomenti alla sinistra, da sempre ostile all'abrogazione totale della tassa sulla prima casa. «Dappertutto esiste una tassa sulla proprietà immobiliare - argomentano i rappresentanti del Fondo, che hanno concluso ieri la consueta missione annuale nel nostro Paese - : in nessun Paese c'è un'esenzione sulla prima casa». Il ministro dell'Economia Saccomanni assicura che «terremo conto certamente dell'opinione del Fondo: l'obiettivo è di trovare un consenso all'interno della coalizione». Dichiarazioni che allarmano il Pdl: «L'indicazione del Fmi di lasciare l'Imu è un attentato alla sovranità nazionale - protesta Daniela Santanchè - e se il ministro Saccomanni dovesse, come pare, darvi seguito, si prepari a cercare un'altra maggioranza per il suo governo». Il governo, aggiunge Renato Brunetta, «terrà conto soprattutto della sua maggioranza».
Su Imu e Iva si riunirà il prossimo 18 luglio la «cabina di regia» governo-maggioranza. Si parlerà delle coperture del decreto Iva, in particolare l'aumento degli anticipi fiscali, che il Pdl rifiuta. E poi c'è in ballo la «quadra» sull'Imu. Trovare le coperture finanziarie, avverte il presidente del Consiglio, «non sarà facile perché sono all'interno del bilancio 2013 che è ancora rigido», non gode della maggiore flessibilità concessa dall'Europa. Ma non solo.

I conti di quest'anno sono a rischio, perché l'economia sarà più debole delle previsioni ufficiali del governo. Il Fondo monetario stima un calo del Pil dell'1,8% contro il precedente 1,5%. Migliorerà nel 2014, in crescita dello 0,7%, ma bisogna arrivarci vivi.

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