Vietato parlare di Renzi. Le avances e le punzecchiature del sindaco hanno madnato in subbuglio il Movimento 5 Stelle. Il segretario del Pd si è rivolto direttamente ai parlamentari grillini ricordandogli che "da soli non potranno fare nulla" e blandendoli con non troppo velati complimenti ("stanno imparando la professione...). Il messaggio era chiarissimo: facciamo le riforme insieme. Un'apertura di credito ai pentastellati che, come era facilmente immaginabile, ha rotto le fila del movimento di Grillo. L'eco delle parole renziane ha provocato una reazione scomposta culminata con un appello al silenzio. "Non cedere alle provocazioni di Renzi su media, le risposte verranno date dai capogruppo M5S nelle sedi opportune. Grazie. F.D’Incà". Sarebbe questo l'sms con il quale il nuovo capogruppo alla Camera Federico D'Incà avrebbe istruito i parlamentari. Un invio multiplo nel tentativo di ridurre il partito a una voce sola.
Un sms che viene visto, da alcuni tra i cosiddetti dissidenti del Movimento, come l’ennesima dimostrazione di un a volontà censoria dnei confronti dei parlamentari. La democrazia sarà pure dal basso, ma al momento gli ordini si prendono dall'alto. Precisamente da Genova. Il messaggino è arrivato dopo due libere dichiarazioni postate su Facebook da due esponenti di spicco del movimento: il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico. Di Maio ha sostenuto che "Renzi ha paura del Mattarellum e sta facendo di tutto per cucirsi il vestito su misura ma i 5 stelle voteranno solo per il ritorno della legge elettorale del ’93". Mentre Fico ha
538em;">accusato Renzi di mettere in piedi solo "un’operazione mediatica che serviva al Pd". Poi l'sms per silenziare tutto il Movimento. Un sms che al momento ha scatenato l'effetto opposto: un putiferio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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