"Basta con l'anonimato dei ladri di giornali". L'intervista ad Andrea Riffeser Monti

Il presidente Fieg Andrea Riffeser Monti racconta la battaglia degli editori contro la pirateria: "È una priorità"

"Basta con l'anonimato dei ladri di giornali". L'intervista ad Andrea Riffeser Monti
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Andrea Riffeser Monti (nella foto), presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, racconta lo stato di salute della battaglia contro i ladri di giornali, dopo l'inchiesta del Giornale. Cioè contro coloro che, diffondendo illegalmente le copie dei quotidiani, contribuiscono ad arrecare al settore un danno da 350 milioni di euro l'anno.

Il fenomeno dei ladri di giornali interessa pure se non soprattutto gli editori.

«La pirateria delle opere dell'ingegno è un tema centrale per tutta l'industria dei contenuti editoriali e per le imprese che pubblicano giornali è tutt'altro che secondario, incidendo significativamente sulla sostenibilità e sulla tenuta dell'intero settore. Al di là delle cifre, spaventose, che rendono l'idea di quanto il fenomeno contribuisca al crescente e generale impoverimento delle imprese editoriali, vi sono anche i rischi per i lettori che, in assenza di contenuti informativi di qualità, saranno sempre più esposti a fake news e disinformazione online. La costante attività della Federazione a tutela del prodotto editoriale online, svolta da anni, in nome e per conto di tutti i nostri associati, ci ha consentito di ottenere risultati importanti. Ma il percorso è irto di ostacoli».

Come ritiene che dovrebbero intervenire le Autorità di garanzia. L'Agcom riceve molte segnalazioni.

«L'evoluzione economica e tecnologica rappresenta oggi la sfida più complessa per le autorità impegnate a contrastare questi fenomeni: in tal senso, la collaborazione avviata dalla FIEG con la Guardia di Finanza, unitamente agli strumenti di contrasto introdotti dalle procedure Agcom, sono la migliore garanzia per una piena consapevolezza del fenomeno, anche nei suoi risvolti di diretta responsabilità giudiziaria, oltre che per il suo più efficace contrasto. Bisogna rendere impossibile, nei confronti di chi fa business sui contenuti illegali, nascondersi dietro l'anonimato della Rete: le persone devono essere consapevoli che stanno commettendo un illecito e devono sapere che per questo possono essere punite».

Cosa chiedete invece al governo?

«I recenti provvedimenti che potenziano gli strumenti di contrasto ai fenomeni di pirateria digitale introducendo nuove efficaci procedure operative e che intervengono anche sul fronte della sensibilizzazione culturale e del corretto inquadramento degli illeciti in materia di diritto d'autore quali veri e propri reati vanno indubbiamente nella direzione giusta. Ma è davvero singolare che le percentuali più alte di ricorso a contenuti piratati si registrino proprio da parte di professionisti e di altre categorie sociali per le quali certo non si può parlare di mancata percezione o conoscenza del reato. Occorre fare di più, passando attraverso una nuova alleanza tra istituzioni e mondo dell'editoria, con campagne di responsabilizzazione al rispetto effettivo del diritto d'autore. È necessario che l'opera di sensibilizzazione preveda forme di comunicazione pubblica che si rivolgano direttamente alla tutela del mondo dell'editoria e con il coinvolgimento di tutti i mezzi di informazione».

Musica, calcio e cinema sembrano riuscire a tutelarsi. L'editoria?

«Permane in molti la convinzione che leggere gratuitamente un'informazione ottenuta attraverso canali illeciti non sia un vero e proprio reato. Questo concetto deve essere combattuto alla radice».

E poi c'è il caso Telegram....

«Su questo specifico punto la Fieg ha lavorato molto, già dai tempi dell'emergenza sanitaria, e possiamo dire che nuovi strumenti operativi sono oggi disponibili, grazie alla modifica dei poteri dell'Agcom a tutela del diritto d'autore, per contrastare violazioni che fino ad oggi sfuggivano all'Autorità, quali, ad esempio, la illecita diffusione di contenuti attraverso le piattaforme social. Siamo lieti di aver contribuito, con le nostre segnalazioni, all'avvio di una riflessione che ha portato a questo importante risultato: un segnale di sensibilità per il settore dell'editoria. Un impegno concreto nell'attività di protezione del diritto d'autore».

Come tutelare da internet i diritti d'autore?

«La strada è una sola: la qualità.

È fondamentale far comprendere a tutti che i contenuti di qualità prodotti grazie all'investimento di ingenti risorse, economiche e professionali, da parte delle imprese editoriali non possono essere sfruttati liberamente né fruiti al di fuori di ogni contesto di legalità».

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