Rottamazione sì, ma anche no. In caso di vittoria del Pd nel governo si vedrà "una nuova generazione", ma personalità come D’Alema e Veltroni "non scompariranno".
Pier Luigi Bersani resuscita i due nomi pesanti del Pd e lo fa durante la trasmissione Agorà su Raitre. "Io il toto-governo non lo faccio, ma in ogni caso queste due personalità in pensione non le vedo", ha aggiunto il segretario democratico spiegando che "nel nuovo governo si vedrà fisicamente che sta arrivando una nuova generazione, ma la mia idea è che la mia generazione dà una mano a far girare la ruota, ma non scompare".
Il leader del Pd poi ha tuonato contro Monti: "Fino a sei mesi fa avevo sempre immaginato per lui un compito di natura istituzionale, poi lui ha fatto, legittimamente delle scelte politiche. Lui stesso ha detto che è disponibile solo come presidente del Consiglio. È diventato più problematico" uno scenario post elettorale con Monti al Quirinale.
Ma le critiche più feroci nei confronti del Prof arrivano sul tema degli esodati e sulla Cgil. "Ci hanno bacchettato perché non siamo tecnici, e poi si è visto chi è il tecnico. In un anno che sarà ancora di recessione, mi chiedo se siamo a posto con gli ammortizzatori sociali. Quando sento dimenticare con troppa facilità certe questioni mi inalbero. Sull’agenda Monti vorrei fosse scritta anche la parola esodati. Gli attacchi di Mario Monti alla Cgil sono sbagliati perché "quando governi tutti i sindacati sono figli tuoi. Attribuire alla Cgil l’eterodirezione del Pd è ridicolo. E mi stupisco che una personalità come Monti vada dietro a cose insufflate dalla destra: la Cgil è un sindacato con milioni di iscritti. Questa è una posizione pericolosa".
Bersani ha poi ribattuto a Ingroia che ha svelato la trattativa col Pd in cambio della desistenza: "L’avversario rimane Berlusconi e la destra. Quando sento dire da Ingroia che Berlusconi non è l’avversario, io dico: accidenti, che novità".
Sul capitolo delle tasse, il leader democratico ha ribadito la sua idea sull'Imu, che deve essere "più progressiva", ma "la priorità è l’Irpef, perché riguarda il lavoro e le pensioni".
Bersani ha confermato l’idea di "un’imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari che avrebbe come soglia minima quella di "un valore catastale fra 1,2 e 1,5 milioni, che a valore di mercato significa 2,8-3 milioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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